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Passata la sbornia della festa in piazza Grande per la vittoria di Bonaccini (netta, con un distacco di 8 punti nei voti del Presidente, molto meno, tre punti, nel confronto tra le coalizioni di centrodestra e centro sinistra), sono già iniziate le riflessioni all'interno del centro-sinistra e del PD soprattutto. Anche negli staff di diversi candidati PD si esplicita la consapevolezza che con un candidato appena un pò più conosciuto e radicato della Borgonzoni, unito ad una campagna più soft (per esempio senza scampanellate del leader leghista), con questi dati Bonaccini poteva essere battuto. Ma con i se forse di fa la politica da salotto, ma non la storia.
Del resto era stato lo stesso Bonaccini, martedì sera, in Piazza Grande, a margine dell'intervento, ad invitare i suoi a guardare bene i dati delle vittoria. Più quelli che si celano che quelli evidenti della vittoria.
Che si, è stata netta, per lui, ma che mostra (o nasconde, dipende dai punti di vista), ben più di una avanzata del centro-destra a traino leghista. Un consolidamento nella diffusione delle amministrazioni che negli ultimi 5 anni hanno cambiato colore. Circondando, di fatto, i baluardi rossi, quelli fatti dai comuni non più PD, che tengono nella fascia centrale delle province (escluse quelle di Parma e Piacenza e Ferrara dove il centro destra è diventato dominante se non totalizzante), da Reggio Emilia al mare, ma spariscono nelle fasce nord e sud delle province. Alla base ci sarebbe il segnale che gli elettori hanno voluto dare, già dalle scorse amministrative così come alle ultime regionali, al governo Bonaccini, 'colpevole' da un lato di avere tolto servizi periferici (soprattutto in campo sanitario), e dall'altro di non averne garantiti di nuovi e più moderni (soprattutto sul piano delle infrastrutture).
Con le promesse ferme a 30 anni fa.
Elemento che non poteva non entrare in una riflessione oggettiva, a mente fredda, sul voto. Quella che il presidente della provincia di Modena Giandomenico Tomei, uomo PD, di centro, sindaco di Polinago, comune montano da 1000 abitanti, affida alla sua pagina Facebook. 'In questi 5 anni la nostra montagna ha visto realizzare molte cose, dalla Casa della Salute e il Palaghiaccio (Fanano), al nuovo liceo sportivo (Pievepelago), ai 10 milioni per il comprensorio sciistico del Cimone eppure il centro sinistra, il Partito Democratico, ha perso. Cosa non ha funzionato?' - si chiede il presidente della provincia.
E le ragioni per spiegare cosa non va, abbondano. Partendo dai servizi essenziali, di base. Come il medico (di base, appunto), che in una realtà da oltre 1000 abitanti, manca. Si, manca, non solo ci sono strade adeguate, e molte di quelle che ci sono franano, obbligando a calvari automobilistici solo per raggiungere il primo ospedale degnodi questo nome, ma manca la base, l'essenziale. Anche il medico di base, appunto. Tomei, uomo di centro, calmo di carattere, riflessivo, e con un istinto innato alla mediazione e alla moderazione, premette sempre (colpo al cerchio), cosa va, cosa non si può mettere in discussione, al cosa non va (colpo alla botte): 'Non dico che siano state fatte scelte sbagliate, va però riconosciuto che non sono state risolutive, che chi vive in appennino ha fatto prevalere un voto di dissenso'. Si noti, ammettere che il voto anziché al PD sia stato dato alla Lega pare essere impresa ardua. 'Ha prevalso il dissenso' - chiude Tomei
Che fare quindi? Tomei chiede, si chiede, e risponde così: 'Bisogna mettersi in ascolto dei territori e rivedere la strategia per la montagna, bisogna capire quali siano le reali esigenze di questo territorio e adottare misure concrete, dalle infrastrutture, alla fiscalità differenziata, ai servizi alla persona'. Di fatto il programma elettorale di Bonaccini del 2013, rimasto un pochino fermo, evidentemente. Ma anche qui, colpo al cerchio, e colpo alla botte.
'Non sempre vi sono cause 'politiche' ai problemi di chi vive in montagna' - afferma Tomei - ma la politica può e deve trovare soluzioni. Il PD, dove governa, spesso 'ci riesce'... ma per farlo occorre l'impegno di tutti. Il mio ve lo garantisco, senza riserve, e sono pronto fin da oggi ad incontrare la nuova giunta per programmare insieme azioni concrete'
Gi.Ga.