Riforma delle carriere, Aimi (CSM): 'Il perché del mio voto a favore'
Italpizza
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
articoliPolitica

Riforma delle carriere, Aimi (CSM): 'Il perché del mio voto a favore'

La Pressa
Logo LaPressa.it

Il Consigliere laico è stato uno dei 4 che ha si è espresso favorevolmente al DDL costituzionale votato dal plenum riunito in Commissione


Riforma delle carriere, Aimi (CSM): 'Il perché del mio voto a favore'
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

Il Consiglio superiore della magistratura ha boccia la riforma sulla separazione delle carriere e sull'istituzione di un doppio Csm e di un'Alta Corte disciplinare. Il plenum, dopo un lungo dibattito svolto nella seduta di ieri pomeriggio, ha approvato a larga maggioranza, con 24 voti favorevoli, parere contrario al ddl costituzionale attualmente all'esame dell'Aula della Camera.

Sono stati invece 4 i voti espressi in plenum a sostegno della proposta di parere favorevole alla riforma, di cui è stato relatore il laico eletto in quota FdI Felice Giuffré.
Tra questi quello del Consigliere laico in quota Forza Italia Enrico Aimi che ha spiegato cosi il suo voto: “L’intervento legislativo e costituzionale promosso dall’attuale Governo si inserisce in un contesto di crescente attenzione alla trasparenza e alla fiducia del sistema giustizia, temi cruciali per il consolidamento della democrazia e per il buon funzionamento dello Stato di diritto. Innanzitutto la separazione delle carriere risponde all’esigenza di garantire una netta distinzione tra il ruolo di chi è chiamato a sostenere la pubblica accusa e quello di chi è chiamato a giudicare in maniera imparziale, in modo da portare a compimento, e finalmente, un sistema processuale sul modello di quello accusatorio puro. Si dà così piena attuazione al principio del giusto processo. La separazione delle carriere è anche e soprattutto un tema culturale, già accarezzato in Costituzione all’ art.
111 secondo comma: <<ogni processo si svolge nel contraddittorio delle parti, in condizione di parità, davanti a giudice terzo e imparziale>>. È quell’avverbio <<davanti>> che ci invita ad uno sforzo di geometria piana, ben spiegato nella figura del triangolo isoscele: all’apice c’è il giudice, mentre alla base, sono collocati, con precisa equidistanza, accusa e difesa. Oggi, purtroppo, il giudice non è ancora pienamente percepito come equidistante, perché pur non essendo collega dell’avvocato, è tuttavia collega del pubblico ministero. La domanda che sorge spontanea, per il cittadino, è semplice: è corretto essere giudicati da chi è collega di colui che chiede la Tua condanna? Scontata la risposta”.

“Non ho dimenticato che, quando ho iniziato la professione – vigente il vecchio codice di procedura penale – il pubblico ministero era collocato sullo stesso banco del giudice e c’è voluto parecchio tempo affinché si facesse strada un’altra cultura e si arrivasse ad una, almeno formale, collocazione sullo stesso piano dell’avvocato. Ma non è cambiata la mentalità: ancora oggi, sovente, quando si entra in un’aula di giustizia, mentre l’avvocato continua a dare del “lei” al giudice, al PM, al proprio assistito, al contrario giudice e PM si danno confidenzialmente del “tu” e a volte solo un’ipocrisia di circostanza suggerisce e consiglia il “lei”. Così, di questi tre attori del processo, due hanno sostenuto lo stesso concorso; sono alti funzionari dello Stato; frequentano lo stesso ufficio, hanno uno stretto rapporto di colleganza. Ebbene, ad oggi, questa situazione è di difficile lettura da parte del cittadino al cui servizio è posta la giustizia. Ciò per l’eccesiva contiguità formativa, culturale, soprattutto associazionistica tra chi accusa e chi decide. Contiguità che inizia spesso già nella fase di preparazione al concorso per l’accesso in magistratura. Ad ogni avvocato penalista sarà poi certamente capitato, leggendo un’ordinanza di misura cautelare del GIP, di riscontrare a volte gli stessi errori, gli stessi refusi, addirittura il cosiddetto “copia e incolla”, contenuti nella richiesta di misura cautelare del PM e ciò a dimostrazione di una grave e reciproca commistione. Ci scandalizziamo -e parlo anche per noi componenti del Consiglio Superiore della Magistratura- se un giudice viene colto al ristorante in compagnia di un avvocato e poi non si astiene, ma consideriamo perfettamente normale se ciò avviene tra lo stesso giudice e il Suo collega rappresentante della pubblica accusa. Mi permetto di osservare che la separazione delle carriere potrebbe apportare benefici concreti in termini di professionalizzazione del sistema giuridico. L’indipendenza e la specializzazione tra le due figure (magistrato giudicante e pubblico ministero) darebbero luogo a percorsi formativi più mirati e avanzati. Un sistema con carriere separate risponderebbe altresì, in modo più coerente, ai principi efficienza e di buona amministrazione della giustizia. Dunque, una proposta razionale e giuridicamente solida per riformare un sistema che necessita di maggiore credibilità, trasparenza e specializzazione”.

 

Ma v’è di più, sottolinea Aimi: “Ritengo molto importante la valorizzazione delle esperienze degli altri paesi europei che hanno adottato il principio della separazione delle carriere. Non possiamo tendere all’inclusione nella politica comunitaria ad intermittenza. Sicuramente ogni paese, per storia e cultura ha delle peculiarità che vanno considerate e salvaguardate, ma ciò non significa che non dobbiamo far tesoro delle positive esperienze altrui. La previsione di due CSM separati darebbe infatti la possibilità di affrontare con maggiore efficacia le problematiche specifiche delle due carriere, con un maggiore focalizzazione sulle esigenze professionali di ciascun gruppo. La creazione di due organi di governo autonomo contribuirebbe a preservare meglio l’autonomia e l’indipendenza, sia del giudice, che del pubblico ministero, evitando il rischio di sovrapposizioni di poteri e di conflitti d’interesse, soprattutto quando si affronta il tema delle nomine e delle valutazioni di professionalità.
Proprio osservando questi due compiti si intuisce perché la riforma preveda il sorteggio dei propri membri. L’approvazione di questa norma metterebbe fine alle logiche correntizie e spartitore, che troppo volte hanno messo a rischio la credibilità dell’ordine giudiziario. La gestione separata delle carriere, nonché la creazione di un’Alta Corte per gli aspetti disciplinari (con membri differenti da quelli eletti nei due CSM), porterà inoltre ad a un sistema di selezione e formazione più mirato e qualitativamente migliore per ciascun ambito professionale, con una maggiore attenzione ai bisogni specifici della giustizia giudicante e di quella requirente. Rassicuro, questa riforma non mette in discussione e non tocca l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Nessuno vuole mettere la pubblica accusa sotto il tallone dell’esecutivo. Non c’è l’intenzione di cambiare la Costituzione modificando l’art. 112 che prevede l’obbligatorietà dell’azione penale. Il giudice, così, deve rimanere il punto di riferimento centrale della giurisdizione e il PM deve mantenere la propria autonomia e la propria imparzialità”.

Gianni Galeotti
Gianni Galeotti

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie..   Continua >>


 

Italpizza

Mivebo
Politica - Articoli Recenti
Sovraffollamento carceri, M5S: 'Più risorse per soluzioni di reinserimento'
Ascari, Silingardi, Bonora e Moretti hanno incontrato il direttore dell'istituto per un ..
12 Gennaio 2025 - 23:23
'Criminalità Modena da bollettino di guerra e il super-assessore tace'
‘Cittadini sempre più spesso vittime di immigrati delinquenti. Promesse di Mezzetti ..
12 Gennaio 2025 - 19:34
Rifiuti Modena: Mezzetti fa il poliziotto buono, Hera quello cattivo
O quella lettera non vale nulla o il sindaco promette dialogo a cose fatte. In ogni caso a ..
12 Gennaio 2025 - 08:40
'Rifiuti Modena, che fine ha fatto il famoso tavolo di negoziazione?
'Se anche un OdG approvato 11 mesi fa che viene richiamato nel programma elettorale di chi ..
12 Gennaio 2025 - 08:33
Politica - Articoli più letti
Ferocia green pass, ora vivere in Italia fa davvero paura
Se regole irrazionali che nulla hanno a che vedere con la pandemia (che pur esiste sia ..
03 Febbraio 2022 - 07:40
Follia super Green pass: ora per i 50enni l'Articolo 1 non vale più
Gli under 50 pensano non è un problema loro, i vaccinati si sentono al sicuro e gli over 50..
13 Febbraio 2022 - 08:38
Orrore Green Pass: noi non dimenticheremo e non vi perdoneremo
Noi proveremo per voi compassione e fastidio, pietà e nausea. Ma non vi perdoneremo. Come ..
26 Gennaio 2022 - 11:21
Sport vietato ai 12enni senza super Green Pass: lo specchio del Male
L'Italia del premier osannato come il cavaliere bianco in grado di evitare il default, lo ha..
23 Gennaio 2022 - 10:58