Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Da un lato ci sono le dichiarazioni e le schermaglie politiche sui tagli (e sugli annunci di tagli), veri o presunti tali, delle risorse statali sia al sistema di accoglienza dei richiedenti asilo (con il sistema dei Cas gestito dalla Prefettura), sia a quello a favore dei rifugiati (gestito attraverso gli enti locali, comuni soprattutto). Dall'altro ci sono i dati: quelli che fino ad ora, nonostante l'emergenza freddo, hanno dimostrato che nessun richiedente asilo e protezione internazionale in più, rispetto ai già tanti che lo erano una volta usciti dai percorsi di prima accoglienza, è stato obbligato a vivere in strada e allo sbando.
Inoltre ci sono i dati che in attesa degli effetti (ancora da venire), del decreto sicurezza trasformato in legge, confermano che tutti i soldi stanziati per l'accoglienza non solo attuale ma anche futura, per tutto il 2019, dei rifugiati e richiedenti asilo, ci sono.
Anzi, sono già stati stanziati. Anche per il sistema Sprar gestito dagli enti locali con fondi statali.
Sono i soldi che il Ministero dell'Interno ha stanziato per il triennio 2017-2019, che il Comune di Modena ha già presvisto di spendere, e calcolati sulla presenza di 65 adulti maschi singoli ed una trentina di minori stranieri non accompagnati. Numeri piccoli, molto più piccoli, rispetto agli attuali 1600 gestiti richiedenti asilo (dove non ci sono minori), accolti dalla cooperative e dalle onlus nei Cas (Centri di Assistenza Straordinaria dove il numero degli accolti continua a calare a seguito della riduzione degli sbarchi e degli arrivi), e dove i finanziamenti fino ad ora non hanno ricevuto modifiche.
Numeri invece, quelli dello Sprar, gestiti dal Comune di Modena (65 adulti + 30 minori), che trattandosi di accoglienza di secondo livello, ovvero di soggetti titolari di protezione internazionale e orientata all'integrazione anche di minori, presenta però numeri grandi sotto l'aspetto delle cifre.
Per 65 singoli adulti, si legge nelle determina del Comune (che potremmo annoverare tra gli 'atti estremi' approvati appunti all'ultimo, prima dell'incombenza della fine dell'anno), l'importo massimo delle spese sostenute previste a Modena per l'accoglienza SPRAR, è di 745.537,50 euro per gli adulti e 87.500 euro per i minori. Soldi messi a disposizione per i servizi di accoglienza per il 2019 e che saranno destinati ai soggetti che quella accoglienza la gestiranno. Soggetti che il comune cerca e che, vista la scadenza prorogata al marzo 2019 della precedente gestione, dovrà trovare entro la fine febbraio.
Da qui la pubblicazione di un avviso pubblico per selezionare un soggetto del Terzo settore in possesso dei necessari requisiti e capacità per divenire partner del Comune per la coprogettazione e la gestione delle azioni di sistema per l’accoglienza, la tutela e l'integrazione dei beneficiari del progetto SPRAR categoria rivolto a 65 singoli adulti uomini di cui l'Ente è titolare, ed un soggetto del Terzo settore capace 'di divenire partner del Comune per la coprogettazione e la gestione, tramite una apposita equipe multiprofessionale, delle azioni trasversali di sistema per la presa in carico e progettazione dei percorsi individuali dei minori stranieri non accompagnati.
Per circa 830 mila euro finanziati con fondi statali
Gi.Ga.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>