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Nella filosofia e nella visione d'insieme l'impianto rimane quello del 1999, legato al cosiddetto Piano Astengo, che poneva l'area urbana a nord della stazione ferroviaria all'interno di un ampio progetto (per lo più rimasto al palo), di riqualificazione dell'intera fascia ferroviaria nord. Un piano che nell'area centrale era sviluppato lungo una direttrice nord sud con l'obiettivo di collegare l'area dell'ex mercato bestiame e del macello pubblico alla porta nord della stazione, attraverso la rinascita commerciale e di servizio dell'area ex consorzio agrario dove sarebbe dovuto sorgere, e sorgerà, il nuovo polo Esselunga.
Area centrale ora al centro anche degli interventi previsti dal 'Progetto periferie. Rigernerazione ed innovazione'. Un progetto finanziato dal governo con 18 milioni di euro che ha portato il comune ad elaborare un percorso di progettazione sfociato in un cosiddetto 'masterplan', presentato martedì pomeriggio, 9 maggio alla stampa ed in commissione Seta.
I tempi
Il primo progetto in programma, già in fase esecutiva, relativo ad una palazzina residenziale da 33 alloggi, in via Forghieri, sarà accantierato a giorni, mentre gli altri progetti saranno approvati in forma esecutiva a luglio per poi essere accantierati entro l'anno. Un nodo al fazzeletto, quindi, da verificare a fine 2017.
'E' la volta buona' - ha affermato il Sindaco Muzzarelli. Dopo avere inaugurato la nuova rotatoria sull'asse ovest, primo progetto funzionale alla ricucitura della parte sud e nord della città dopo la dismissione della linea ferroviaria storica, presentiamo un progetto concreto e finanziato, per rimettere in moto la riqualificazione di una parte importante della città e metterla in collegamento con la stazione ed il centro storico. Un progetto strutturato in modo da generare un investimento che supera i 59 milioni di euro, divisi in tre parti: oltre ai 18 di investimento statale, ne sono previsti 7 da parte del Comune e 34, quindi più della metà, da parte dei soggetti pubblici e privati.
Che non è una scommessa da poco. Ricordiamo che il piano del 1999 rimase al palo anche per la difficoltà, ed i fallimenti, incontrati da numerosi privati investitori o gruppi di investitori. Con effetti devastanti evidenti nell'abbandono e nel degrado di interi comparti ex industriali oggetto di riqualificazione nonché parte di essi. Il grande scheletro di un edificio abbadonato da almeno 10 anni e simbolo di degrado che dovrebbe essere riconvertito con funzioni di housing sociale è tale, con il deserto intorno, proprio per quello. Così come lo è l'area dell'ex pro-latte, da 14.000 metri quadrati con edificio ex capannone centrale, da 15 anni abbandonata e trasformata in pericolosa discarica a cielo aperto, striscia che correndo parallela al parco Gerosa doveva fornire, già nei progetti del 1999, una striscia di congiunzione verde tra la Sacca e la crocetta. Di questa, però, non si fa menzione.
Gli interventi previsti dal progetto periferie
Riguardano sia il sistema della mobilità e gli interventi per la sicurezza, sia la valorizzazione di edifici pubblici. 'Il 50% delle risorse disponibili andranno a potenziare e riqualificare le strade di grande percorrenza e di collegamento' - ha sottolineato l'Assessore ai lavori pubblici Gabriele Giacobazzi - e riguarderano le vie Canaletto (le cui carreggiate, allargate, saranno divise da un'aiuola), via Finzi, del Mercato, Toniolo, Triva, e l'area Porta nord della Stazione ferroviaria, dove sarà realizzato un un nuovo sottopasso ferroviario più ampio e attrezzato rispetto a quello esistente che sbucherà direttamente in piazza Dante.
Via Finzi sarà prolungata (come prevedeva il piano del 1999) fino a via Fanti, sfociando in una rotatoria nell'area della porta nord della stazione.
Il Campolungo, viale centrale che attraversava sull'asse nord sud il mercato bestiame, rimarrà il cuore verde del quartiere.
Per quanto riguarda gli edifici, potrà avere un futuro, tornando a girare, anche in termini di investimento, il cosiddetto rotore (ovvero quel sistema di 4 edifici a virgola tali da formare nel loro insieme la forma circolare di un rotore), posto nel mezzo dell'area dell'ex mercato bestiame. Uno di questi spicca come una cattedrale nel deserto, rivestita da impalcature lasciate marcire, insieme a tutta la struttura, da quasi dieci anni. Qui dovrebbe svilupparsi un progetto di Housing sociale e nelle immediate vicinanze, un centro diurno per disabili e, spostandosi in direzione R-Nord, la sede della Medicina dello sport, il Modena Innovation Hub e Data center. Ci sarà la nuova palazzina di Cambiamo in via Forghieri, che ospiterà l’housing sociale e le nuove edificazioni delle politiche abitative: edilizia convenzionata ed Ers, alloggi attrezzati per persone con disabilità e il centro diurno per disabili.
L’area sarà inoltre oggetto di valorizzazione commerciale da parte di privati, come la già prevista realizzazione di una superficie di vendita di medie dimensioni a marchio Esselunga, fin dall’inizio partner dell’operazione relativa al Bando Periferie. Previsti anche fondi a sostegno del commercio nelle aree di viale Gramsci e via del Mercato (250 mila euro) e al centro di vicinato Sacca.
La ricucitura del quartiere Sacca e del quartiere Crocetta
La rigenerazione urbana dell'area dell'ex mercato bestiame porterà con sé anche l'eliminazione di una barriera fisica generata negli ultimi 15 anni dalla chiusura e della mancata riqualificazione dell'area stessa, che divideva, e ancora divide due aree molto importanti della città ancora densamente popolate e produttive: quella dell'ex Ina Casa, nella zona Sacca e quella di viale Gramsci e del Parco XXII aprile. Ed in questa ottica assume particolare importanza e funzionalità l'apertura del collegamento via Toniolo, area ex mercato e via Gerosa, sull'asse ext-ovest. Nonchè, su via del mercato, l'accesso attualmente chiuso e fino a qualche anno fa utilizzato per l'accesso dei mezzi pesanti ai magazzini dell'ex mercato ortofrutticolo.