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'Con l’intervento di riqualificazione del quadrante di Modena nord (ex Mercato bestiame, ex Consorzio agrario) presentato martedì dal Comune, abbiamo assistito all’ennesimo progetto calato dall’alto e a scatola chiusa'. Così il M5S Modena sull’intervento nel quadrante dell’area di Modena nord.
'Ma il problema nasce dal fatto che il progetto di riqualificazione è stato trovato in commissione Seta già pronto, senza possibilità di studi e analisi approfondite che richiedono tempo, e senza la necessaria partecipazione preventiva dei cittadini e dei consiglieri - continuano i grillini -. L’intervento complessivo supera i 59 milioni di euro (18 di finanziamento statale, 7 del Comune, 34 di altri soggetti pubblici e privati). Il punto da analizzare maggiormente riguarda proprio i 34 milioni di euro pubblici/privati poichè una parte sarà a carico dell’Università di Modena e Reggio, Ausl e altri enti pubblici come detto dall’amministrazione in commissione Seta; mentre l’altra parte sarà messa dai privati.
Visto che l’area dell’ex Mercato bestiame è rimasta ferma per tanti anni proprio a causa delle difficoltà economiche dei privati, la riqualificazione deve essere l’occasione per avviare controlli approfonditi sull’intero progetto, per evitare il ripetersi di situazioni simili all’Ex Manifattura, che ha portato la città ad avere uno scheletro vuoto seppur riqualificato. La riqualificazione del quadrante di Modena nord e di tutta la città deve essere realizzata in funzione di una visione del futuro, di quel che si vuole realizzare in rapporto non solo all’edificio in sé, sia esso residenziale che produttivo, ma in rapporto ad una visione dell’uomo nella società che è e sarà sempre più urbana, dove gli spazi pubblici avranno sempre più valore'.
'Invece - chiudono i 5 Stelle - il progetto presentato dal Comune ripercorre quello vecchio di 20 anni fa di Barbolini Sitta, un progetto che non coinvolge nessuno dei quartieri limitrofi (Crocetta, Sacca) ma che si concentra praticamente solo sulle aree dell’ex Mercato bestiame e dell’ex Consorzio agrario'.
Redazione Pressa
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