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'Sono tra quelli che estenderebbe il Green Pass a tutti i luoghi di lavoro. La risolverei abbastanza facilmente la cosa. Spero che i sindacati e le associazioni d'impresa trovino un accordo come così bene fecero insieme al Governo e alle Regioni l'anno scorso, quando il 4 maggio riaprirono tutte le fabbriche del paese in sicurezza, grazie appunto all'iniziativa di sindacati, imprese e Regioni con il Governo'.
Lo ha rimarcato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, intervistato stasera su Radio 24.
'Spero trovino un accordo- continua il governatore- perché c'è poco da fare: abbiamo bisogno di evitare il moltiplicarsi di contagi, che oggi sono molti di più di quelli dell'anno scorso in questo periodo. Se non avessimo avuto i vaccini, così estesi, oggi ci troveremmo a non riaprire le scuole- insiste Bonaccini- e a chiudere diverse attività economiche, dal turismo allo sport, dalla cultura alla ristorazione.
Il fatto che ci possiamo permettere oggi di ripartire e di vedere riaperto tutto, o quasi, è grazie al fatto che le ospedalizzazioni sono ancora molto contenute e soprattutto è crollato il numero dei ricoveri gravi e di decessi'.
'Sicuri, veloci, poco invasivi ed economici: i test salivari sono estremamente utili ed efficaci nella prevenzione dei focolai e nel tracciamento dei contagi, più che il vaccino. E allora perché non usarli per il rilascio del Green Pass?'. Lo sostiene e lo scrive in una nota il gruppo della Lega in Comune a Modena. 'L'Istituto Superiore di Sanità- si legge nel testo leghista a proposito dei test- ne ha ufficialmente riconosciuto l'attendibilità lo scorso maggio, eppure non sono ritenuti validi per avere la certificazione verde, e le farmacie modenesi che si erano attivate per reperirli ed utilizzarli pare che abbiano ricevuto uno stop dall'alto, da parte della Regione: vorremmo capire per quale motivo e sollecitarne invece l'adozione', evidenzia Alberto Bosi, capogruppo consiliare leghista.
'Ormai è risaputo: il vaccino non garantisce l'immunizzazione, per cui essere vaccinati non basta a scongiurare la diffusione del virus', aggiunge il vicecapogruppo della Lega, Giovanni Bertoldi. Che prosegue: 'Se davvero l'intento è di favorire la sicurezza sanitaria per una scuola in presenza, la cosa migliore da fare, oltre al rispetto di misure preventive già consolidate come l'utilizzo della mascherina, il distanziamento e la sanificazione degli ambienti, è il regolare controllo di chi la scuola la frequenta. L'invasività dei tamponi nasofaringei e la frequenza con cui andrebbero fatti per il Green Pass, tuttavia, li renderebbero una vera e propria tortura, e proprio per questo- conclude Bertoldi- chiediamo che anche in Emilia-Romagna si attivi un servizio di screening con test salivari seguendo l'esempio di altre regioni come le Marche, caso emblematico sotto i riflettori per l'acquisto di 500.000 test'.
Redazione Pressa
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