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La sede è quella dell'Happen, l'unico luogo aperto tra i tanti locali dei seminterrato del comparto R-Nord, gradualmente abbandonati dai privati che negli anni, a causa del crescente degrado, sono scappati e non sono più tornati. ll Centro Happen, gestito dalla Cooperativa Sociale Il Girasole, nato nel 2012 con l'idea di avere uno spazio in cui i giovani possano incontrarsi, ospita per l'occasione il Sindaco Giancarlo Muzzarelli e Luca Biancucci, architetto e presidente di CambiaMo, la società partecipata dal Comune che da dieci anni a questa parte ha avuto il compito di attuare quella riqualificazione che per il Comune è praticamente conclusa e riuscita. E che come tale viene illustrata dalle slide alla platea di giovani che, capiamo poco dopo essere entrati, è organizzata e costituita dai ragazzi del PD, la Gioventù Democratica presenti insieme ad alcuni ragazzi dello studentato creato.
Un centinaio di posti letto già attivi nello stabile, ad un costo medio mensile di 250 euro, compresi di utenze.
Partendo dall'obiettivo dichiaratamente strategico della riqualificazione, ovvero del 'recupero di uno stabile che dagli '90 era diventato simbolo di degrado e di insicurezza', Biancucci parla oggi di una riqualificazione di fatto conclusa e riuscita.
In effetti, vista così, come appare sullo schermo, lo è. Nessuno, tantomeno i giovani presenti, può negare che con investimenti pubblici sono stati acquistati appartamenti e aperti una palestra, uno studentato, un Fab Lab e, appunto, il centro Happen. Ma nessuno può nemmeno negare che gli obiettivi generali, strategici appunto, siano ben lontani dall'essere stati raggiunti. Al di là della realizzazione dei singoli programmati step.
Questo perché oggi, l'R-Nord è ancora, se non di più di ieri, simbolo di quel degrado che attraverso la riqualificazione da venti milioni di euro doveva essere cancellato.
E che non è necessario vedere, o non vedere, sulle slide. Basta uscire, per rendersene conto, ed attraversarlo, quel comparto riqualificato. Sostando nei pressi del China ed African Market. Magari entrando nei vani scale dove soggetti irregolari, senza fissa dimora e spacciatori, trovano rifugio abusivo. Le recenti scoperte delle forze dell'ordine fatte a seguito di sopralluoghi, non hanno bisogno di altro. Oggi, dopo un altro mandato amministrativo, l'R-nord è simbolo di ciò che non doveva essere. Di una mancata integrazione caratteristica di un grande 'ghetto urbano' a cui è stato dato il belletto per nasconderne la parte peggiore (chi può faccia un giro nel lato sud, su via Fanti dove uffici, spazi aziendali, bar, esercizi commerciali che c'erano non ci sono più). Oggi l'Erre nord è riconosciuto, e quotidianamente conclamato, fulcro di quell'asse che dalle macerie urbane dell'ex mercato bestiame, simbolo del fallimento dei piani di riqualificazione che affondano negli anni '90, collega, attraverso via Attiraglio, al parco XXII aprile. L'asse dello spaccio gestito dalla criminalità nigeriana che proprio nel raggio di un chilometro, sempre con vista R-nord, gestisce anche la tratta della prostituzione. Che abbonda, ma con etnie diverse, anche sotto la galleria stessa dell'R-Nord, riqualificata dall'intreccio tra Comune e Coop, così come nel piazzale antistante. Altro obiettivo strategico mancato. Perché il degrado e l'insicurezza del comparto, così come dell'area circostante, portano con sé e pesano direttamente sul quartiere e sull'intera città. E non, come definiva l'obiettivo strategico della riqualificazione, in termini positivi, bensì in termini assolutamente negativi. Perché il degrado genera degrado, non solo urbano ma anche sociale e all'R-nord, uffici, attività, negozi, bar servizi gestiti da privati, oltre alla Coop, non ci sono più.
Ma questo, con il paravento della riqualificazione rimasta ferma alla parte pubblica (se si esclude la Coop), non viene ricordato. Sullo schermo allestito dell'Happen, davanti al sindaco ed al Presidente Cambiamo, scorrono infatti le immagini e le scritte su ciò che con gli oltre 20 milioni di investimenti pubblici si è fatto negli ultimi dieci anni. Per arrivare al traguardo teorico della riqualificazione. Dallo stesso Happen, all'acquisto e alla ristrutturazione di decine di appartamenti che hanno portato la quota di proprietà pubblica principalmente del Comune a più del 50% dei 270 alloggi. E ad oltre il 70% di proprietà pubblica delle pertinenze e delle aree esterne. Una enormità di spazio, conquistato a suon di pompaggio di denaro pubblico che da un lato non ha avuto gli effetti sperati sul fronte della lotta al degrado e per la sicurezza, e dall'altro costituisce un rischio enorme futuro per le casse pubbliche. Perchè una volta, e i tempi non sono molto lontani, che bisognerà mettere mano ad una ristrutturazione dell'edificio saranno lacrime e sangue. Soprattutto perchè i lavori di ristrutturazione comporteranno anche una necessaria messa a norma sul piano sismico che adesso non c'è. Basta pensare che in tutte le due 'vele' dell'edificio non esiste una scala esterna e i 270 appartamenti insistono solo sue scale, con la conseguenza di dovere realizzare, una volta che ci si metterà mano, anche le scale esterne, come è successo per il supermercato Coop, limitato ad un piano ammezzato. E allora quei 20 milioni di euro potrebbero facilmente lievitare. Ma questo, in quelle slide mostrate ai giovani, che parlano di futuro, non c'era scritto.
Gi.Ga.