I sindacati denunciano inoltre la rottura del confronto sindacale, l’assenza di un contratto integrativo e il brusco abbandono del tavolo delle trattative da parte della dirigenza. 'Una scelta che umilia le lavoratrici e i lavoratori – affermano – e che viola le regole del contratto nazionale'.
Ora, l’appello è rivolto alla cittadinanza, e in particolare ai genitori: 'La scuola pubblica si difende insieme. Non si può costruire il futuro dei nostri figli su una quotidianità fatta di silenzi imposti e di lavoratrici stremate. Chiediamo rispetto, ascolto, giustizia'.
I punti contestati
Cisl Scuola, Snals Confsal e Anief vogliono portare le loro ragioni all’attenzione di tutta la comunità mirandolese, a cominciare dai genitori dei ragazzi. “Abbiamo deciso lo stato di agitazione perché quando chi educa i vostri figli lavora in un clima di tensione, stress e mancanza di rispetto, ne risente tutta la comunità. La scuola non è un’azienda, ma un presidio democratico. E in questa scuola, il confronto sindacale è stato stracciato, il contratto integrativo negato, il dialogo interrotto bruscamente da una dirigenza che ha abbandonato il tavolo delle trattative senza spiegazioni. Una scelta che non solo umilia le lavoratrici e i lavoratori, ma viola le regole stabilite dal contratto nazionale”, proseguono i sindacati.Da oltre due anni, tra le mura dell’Istituto si respira un clima pesante, segnato da continue interferenze sull’autonomia professionale, imposizioni organizzative e pressioni che stanno logorando le persone, vale a dire docenti e personale Ata che non solo sono dei bravi professionisti ma ogni giorno mettono impegno e cuore per offrire ai bambini un’istruzione di qualità.
'A nulla sono valse le segnalazioni, le richieste di confronto, gli appelli al buon senso. Chi dovrebbe prendersi cura della comunità scolastica ha scelto la chiusura. E allora non resta che alzare la voce, chiedere l’intervento delle autorità competenti e richiamare ogni cittadino alla responsabilità di non girarsi dall’altra parte. La scuola pubblica si difende insieme. Non si può costruire il futuro dei nostri figli su una quotidianità fatta di silenzi imposti, di contratti ignorati e di lavoratrici stremate. Chiediamo rispetto. Chiediamo ascolto. Chiediamo giustizia', chiosano Cisl Scuola, Confsal e Anief.