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'Scuola Mirandola, lavoratori non rispettati': scatta lo stato di agitazione sindacale

'Scuola Mirandola, lavoratori non rispettati': scatta lo stato di agitazione sindacale

Cisl Scuola Emilia Centrale, Snals Confsal e Anief proclamano lo stato di agitazione del personale docente e Ata presso la Direzione Didattica di Mirandola


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Un clima dichiaratamente di tensione crescente e un dialogo sindacale ormai interrotto hanno spinto le organizzazioni Cisl Scuola Emilia Centrale, Snals Confsal e Anief a proclamare lo stato di agitazione del personale docente e Ata presso la Direzione Didattica di Mirandola. La decisione, già formalmente comunicata al Prefetto di Modena, nasce da quello che viene denunciato essere un “malessere profondo” che i sindacati definiscono inaccettabile.Secondo quanto riferito, da oltre due anni nella scuola si registrano interferenze sull’autonomia professionale, imposizioni organizzative e pressioni continue che hanno logorato il personale, minandone il benessere. “Difendere la dignità del lavoro nella scuola è un dovere morale, prima ancora che sindacale”, dichiarano le sigle, sottolineando che il confronto è stato negato e che la scuola “non è un’azienda, ma un presidio democratico”.A denunciare il livello di criticità è anche la segretaria provinciale dello Snals, Alessia Gavioli: “Abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione dopo aver ascoltato per oltre due anni numerose lavoratrici in forte stato di malessere. Il livello di tensione è diventato insostenibile per molti”. Secondo Gavioli, è urgente che la dirigenza riconosca le proprie responsabilità, in un’ottica di miglioramento della qualità dell’offerta educativa.
'Lo star bene nei luoghi di lavoro – aggiunge – è garanzia di miglior efficacia dei risultati'.
I sindacati denunciano inoltre la rottura del confronto sindacale, l’assenza di un contratto integrativo e il brusco abbandono del tavolo delle trattative da parte della dirigenza. 'Una scelta che umilia le lavoratrici e i lavoratori – affermano – e che viola le regole del contratto nazionale'.
Ora, l’appello è rivolto alla cittadinanza, e in particolare ai genitori: 'La scuola pubblica si difende insieme. Non si può costruire il futuro dei nostri figli su una quotidianità fatta di silenzi imposti e di lavoratrici stremate. Chiediamo rispetto, ascolto, giustizia'.

I punti contestati

Cisl Scuola, Snals Confsal e Anief vogliono portare le loro ragioni all’attenzione di tutta la comunità mirandolese, a cominciare dai genitori dei ragazzi. “Abbiamo deciso lo stato di agitazione perché quando chi educa i vostri figli lavora in un clima di tensione, stress e mancanza di rispetto, ne risente tutta la comunità. La scuola non è un’azienda, ma un presidio democratico. E in questa scuola, il confronto sindacale è stato stracciato, il contratto integrativo negato, il dialogo interrotto bruscamente da una dirigenza che ha abbandonato il tavolo delle trattative senza spiegazioni. Una scelta che non solo umilia le lavoratrici e i lavoratori, ma viola le regole stabilite dal contratto nazionale”, proseguono i sindacati.

Da oltre due anni, tra le mura dell’Istituto si respira un clima pesante, segnato da continue interferenze sull’autonomia professionale, imposizioni organizzative e pressioni che stanno logorando le persone, vale a dire docenti e personale Ata che non solo sono dei bravi professionisti ma ogni giorno mettono impegno e cuore per offrire ai bambini un’istruzione di qualità.
'A nulla sono valse le segnalazioni, le richieste di confronto, gli appelli al buon senso. Chi dovrebbe prendersi cura della comunità scolastica ha scelto la chiusura. E allora non resta che alzare la voce, chiedere l’intervento delle autorità competenti e richiamare ogni cittadino alla responsabilità di non girarsi dall’altra parte. La scuola pubblica si difende insieme. Non si può costruire il futuro dei nostri figli su una quotidianità fatta di silenzi imposti, di contratti ignorati e di lavoratrici stremate. Chiediamo rispetto. Chiediamo ascolto. Chiediamo giustizia', chiosano Cisl Scuola, Confsal e Anief.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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