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Seta, risponde la Filippi: 'Il problema, la finanziaria Berlusconi'

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Il neo Assessore all'ambiente e alla mobilità sostenibile ha risposto ad un'unica ondata di interrogazioni e mozioni: dal personale agli incendi dei bus


Seta, risponde la Filippi: 'Il problema, la finanziaria Berlusconi'
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“Il crollo dei trasferimenti statali avvenuto con la finanziaria del 2010 (governo Berlusconi, ndr), è ancora oggi una delle cause principali della sofferenza in cui versa il trasporto pubblico locale. Nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, Regioni e Comuni sono in difficoltà nell’offrire servizi e mezzi di qualità e l’età media dei mezzi di trasporto è di 12 anni contro i 7 della media europea. È quindi importante capire quali saranno le risorse che vorrà investire sul trasporto pubblico il nuovo Governo nazionale”.

Così l'assessore comunale all'ambiente e alla mobilità sostenibile Alessandra Filippi in uno dei tanti passaggi obbligati nel corso della seduta praticamente monotematica per la mole di atti (5 interrogazioni e 3 mozioni) presentati su un unico tema: Seta ed in particolare i problemi Seta. Tanti quanto quelli che in effetti costituiscono la tempesta perfetta sull'azienda del traporto pubblico con sede a Modena ma gestore del servizio anche nelle province di Reggio Emilia e Piacenza.

  Società che nell'ultimo anno ha registrato il più alto e partecipato numero di scioperi, la più lunga vertenza sindacale sui contratti (non ancora risolta), il maggior numero di incendi accidentali di bus, e la più pesante rottura nei rapporti sindacali tra rappresentanze dei lavoratori e dirigenza. In un momento che a breve registrerà il cambio della Presidenza, destinata a gestire il passaggio alla nuova realtà societaria (probabilel'ipotesi di aggregazione tra i 4 gestori del trasporto pubblico sul territorio regionale), per la creazione di un soggetto unico più forte alla prova con le gare europee per la gestione del servizio. Una prova dura per il neo assessore, abituata alle battaglie di strada come attivista di Legambiente, ma che ieri si è mostrata capace di gestire di fatto in solitaria, anche l'arena del consiglio, dal fronte della giunta), che ha inquadrato anche il problema del mancato ricambio di un parco mazzi particolarmente obsoleto, dove la media di età degli autobus supera di 6 anni quella che dovrebbe essere, sul piano dei finanziamenti.

Ed in particolare quelli mancati a causa dei tagli sul trasporto pubblico - ha sottolineato Filippi - contenuti nella manovra finanziaria del 2010'

L'assessore ha poi evidenziato come “occorra fare di più: le aziende non possono garantire investimenti senza risolvere le incertezze relative alle gare e all’assegnazione dei corrispettivi regionali, i cui valori sono fermi dal 2014 e i cui criteri di ripartizione tra i vari territorio non sono chiari. Da questo punto di vista – ha aggiunto – sia l’Amministrazione sia Amo stanno facendo e continueranno a fare pressing sulla Regione”.

Rispondendo ad altre tre interrogazioni, presentate dalla consigliera Scardozzi del M5s, dal consigliere Galli di FI e dalla consigliera Grazia Baracchi del Pd, sulla sicurezza dei mezzi di Seta, l’assessore ha ripercorso gli episodi di incendi e avaria dei bus che si sono verificati.

“Sugli questi fatti - ha affermato -  sono state attivate verifiche interne, anche perché tutti i bus coinvolti avevano subito interventi di manutenzione programmata. Nell’ultimo anno (2017) le risorse investite per la manutenzione di tutto il parco mezzi di Seta supera i 10 milioni, di cui oltre 4 milioni sono stati impiegati per i mezzi del bacino modenese. In alcuni casi – ha precisato Filippi – le condizioni del bus, dopo l’evento, non hanno permesso di individuare con certezza le cause di innesco dell’incendio, ma nella quasi totalità dei casi, il fenomeno ha origine dal vano motore che risiede nella parte posteriore del veicolo. Anche la tipologia dei mezzi coinvolti è diversa per età, tipologia e costruttore, quindi non è possibile individuare con certezza una difettosità ripetuta”. L’assessora ha inoltre evidenziato che le segnalazioni di avaria sono state 469 nel 2017 e 215 per i primi cinque mesi del 2018.

“Si ritiene che Seta – ha aggiunto –sia adeguatamente strutturata per far fronte al disagio arrecato da eventuali situazioni di avaria dei mezzi, sia per quanto concerne il personale addetto alla manutenzione, sia per quanto riguarda il numero e la tipologia dei mezzi di scorta”. Filippi ha inoltre precisato che “a partire dal 2016 l’azienda ha attuato una politica di rinnovamento del parco mezzi nei tre bacini e che al termine del 2018 i mezzi acquistati saranno 160, 71 nel modenese di cui 38 nuovi'

L’assessora ha quindi ricordato che al 31 maggio, dei 352 mezzi di Seta, 62 sono a metano (57 urbani), 106 Euro 2 (20 urbani), 76 Euro 3, 7 Euro 4, 81 Euro 5 e 20 Euro 6, con un’età media di 12,4 anni, mentre i filobus sono 21 con un’età media di 17,4 anni. La previsione al 31 ottobre è di eliminazione dei 20 bus Euro 2 urbani che saranno sostituiti con mezzi a metano. “Tutti i finanziamenti pubblici per l’acquisto di nuovi mezzi – ha spiegato Filippi – in Emilia Romagna sono erogati dalla Regione, che stabilisce una media del 50 per cento circa per autobus. Risorse assolutamente insufficienti per mantenere un livello di vetustà della flotta adeguato”.


Filippi ha poi evidenziato che una delle componenti che incide sull’efficienza dei mezzi pubblici è la velocità commerciale  dei mezzi, determinata dalla presenza di infrastrutture dedicate al trasporto pubblico e dalle condizioni del traffico veicolare, rispetto al quale “in prospettiva bisognerà andare nella direzione di una limitazione dell’utilizzo dell’auto privata”.


Redazione Pressa
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