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'Le casse di espansione del Secchia sono adeguate solo a piene con Tempo di Ritorno 20 anni, per adeguarle alle piene con tempo di Ritorno 50 anni, ancora lontano dal TR200 a cui si punta, bisognerà terminare tutti e tre i lotti del progetto di potenziamento delle casse, per una durata nelle migliori condizioni di circa 6 anni. Solleciterò gli organi competenti affinché la sicurezza sia una priorità, insieme all'obiettivo, che chiedo al Consiglio di condividere, di non andare sott'acqua nei prossimi anni. Oggi siamo in pericolo'.
In sintesi, così Vittorio Molinari neo assessore all'ambiente nella giunta Mezzetti, in quota Alleanza Verdi - Sinistra. Il contesto è quello del Consiglio Comunale nel quale l'assessore illustra le criticità del fiume Secchia, l'inadeguatezza delle casse che le relazioni tecniche mostrano da anni, insieme ai progetti per adeguarle.
Problematiche riportate oggi alla ribalta della cronaca, del dibattito politico, e in consiglio comunale, solo a seguito del caso degli errori nell'abbattimento di diversi ettari in più di bosco nel bacino in linea della cassa che ha generato una interrogazione presentata da Giovanni Silingardi, del Movimento 5 stelle.
Intervento inevitabile, quello dell'abbattimento degli alberi, se non fosse per l'errore nel taglio, per garantire l'avvio dei lavori in uno dei tre lotti previsti dal progetto per il miglioramento della capacità delle casse a piene con Tempo di Ritorno 50 anni. Un taglio radicale degli alberi già avvenuto per una superficie di circa 18 ettari sui 23 previsti funzionale al prelievo del sedime accumulato in decenni, da utilizzare per l'innalzamento delle arginature.
Ciò significa che se errore c'è stato, stando ai dati forniti dall'assessore, l'errore c'è stato nell'area tagliata ma non nella quantità di ettari abbattuti che si sarebbero fermati appunti a 18 sui 23 previsti, a seguito della sospensione dei lavori seguiti alla richiesta dell'Ente Parco Emilia Centrale.
L'Assessore parla con franchezza e in modo diretto di rischi e pericoli oggettivi, mostrandosi sia deciso a dare una scossa a chi di dovere per fare avanzare i lavori nei tempi più celeri possibili, sia informato soltanto nelle ultime settimane della reale condizione di criticità del sistema, riconosciuta come tale dagli enti competenti, con tanto di relazioni citate nei giorni scorsi anche dai comitati, da una ventina di anni.
Ma Vittorio Molinari, nel rispondere all'interrogazione presentata sul tema da Giovanni Silingardi, del Movimento 5 Stelle, si dichiara deciso a rimettere la questione in cima alle priorità dell'assessorato da lui ora guidato e a 'chiamare all'ordine' e alle proprie responsabilità gli enti coinvolti. A partire da Aipo. Con l'Agenzia l'assessore Molinari annuncia la convocazione di un incontro per discutere sulla situazione attuale e sui progetti sul nodo idraulico del Secchia.
L’interrogazione è stata trattata insieme a un ordine del giorno presentato da Pd, Avs, M5s, Pri-Azione-Sl, Modena civica che chiedeva la convocazione di un commissione consiliare sul tema, alla presenza di Aipo, dell’Ente parchi Emilia centrale competente per l'area protetta in questione, e di altri esperti, per approfondire il tema della sicurezza idraulica del territorio, conoscere lo stato di avanzamento degli interventi e della progettazione delle casse di espansione del Secchia e del Panaro e lo stato di manutenzione di tutti i canali e i manufatti del nodo idraulico modenese. Mozione approvata con il voto a favore dei gruppi di maggioranza. Contrari Fratelli d’Italia, Lega Modena, Modena in ascolto; astenuta Modena per Modena. Tra le critiche dell'opposizione e con il capogruppo Lega Giovanni Bertoldi che ha parlato di una presa in giro tesa a distogliere l'attenzione sui ritardi e sull'immobilismo della Regione: 'Non c'è bisogno di istituire un'altra commissione per parlare di ciò che si sa da anni se non per distogliere l'attenzione dal vero problema, quello delle responsabilità principalmente della Regione di non avere realizzato e non avere avviato nulla di quei progetti che da tempo vengono indicati come necessari per potenziare la sicurezza idraulica'
Nella sua replica il Consigliere Silingardi ha richiamato l'attenzione sul problema del consumo di suolo e alle dirette conseguenze in termini di rischio alluvione. E lo ha fatto con riferimento alla relazione sull'alluvione in Romagna di Paolo Pileri, ordinario di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano, che ha evidenziato come a parità di pioggia caduta in Romagna nel 2023 e nel corso di precipitazioni nel 1979 i danni sono stati più gravi e grandi oggi rispetto a quelli di oltre 40 anni fa. E questo perché la quantità d’acqua che rimane sulla superficie di un suolo sano e naturale è sei-sette volte meno di quella che rimane in superficie in un’area urbanizzata. Ed è esattamente quello che è accaduto in Romagna, come in altre Regioni a seguito del consumo di suolo. Capace appunto a parità di piogge, di aumentarne effetti e danni al suolo.
Gianni Galeotti
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>