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'Non si tratta di una nomina illegittima, ma legittima: semplicemente, e' opportuno integrarne la motivazione. La giustizia va rispettata e quindi io attendo questa integrazione. E attendo la rinomina della mia persona, questo dovrebbe succedere. Altrimenti, si vedra' e ne riparleremo'.
Parola di Lucia Musti, procuratore di Modena, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso del pm Paolo Giovagnoli, ex procuratore di Rimini, 'superando' Csm e ministero della Giustizia sulla nomina della guida dello stesso ufficio modenese. Il Procuratore Lucia Musti, dunque, non parla di illegittimita', segnalando a tutti di essere al lavoro come sempre. Nello stesso ufficio in cui la stampa è solita incontrarla e dove lei, questa mattina, ha convocato i giornalisti. Come succede di prassi. Anche se questa mattina la comunicazione la riguardava direttamente.
'Sono costretta a ricevere la stampa su questo tema, perche' vedo che la questione della sentenza del Consiglio di Stato, amministrativa, ha avuto una risonanza mediatica forse elevata', premette Musti, che aggiunge comunque di aver dovuto tranquillizzare anche i colleghi e il personale della Procura questa mattina.
'Il loro procuratore c'e' sempre', rimarca e continua: 'Sono il procuratore di Modena. Questa sentenza non ha dichiarato l'illegittimita' della mia nomina, ma semplicemente ha ritenuto che la motivazione dovesse essere integrata in un punto importante, indicato nella sentenza. La stessa sentenza e' stata trasmessa al Consiglio superiore della magistratura il quale normalmente, in questi casi, proprio perche' io sono stata proposta all'unanimita' e nominata all'unanimita', integra il provvedimento di nomina e ripropone il magistrato gia' prescelto'. Insomma, 'questa e' la prassi', sottolinea il procuratore di Modena, facendo presente che esistono 'molti altri casi analoghi a quello che ha riguardato la Procura di Modena, non me come procuratore', e' la precisazione.
Ad esempio, ci sarebbe quello di una collega 'annullata' quattro volte per essere rinominata altrettante. Al momento, in ogni caso, a Modena non resta che chiarire e attendere (si confida in una soluzione anche a Pasqua): 'Per adesso- continua Musti con un sorriso- ci tengo a tranquillizzare, o a far preoccupare a seconda di vista, i cittadini, visto che con il personale e i colleghi ho gia' parlato. Sono il procuratore e se non fossi qui a fare il mio dovere commetterei o un reato, di omissione di atti d'ufficio, o un illecito disciplinare'. Quindi, 'devo continuare a firmare e a scrivere come procuratore della Repubblica di Modena, a dare disposizioni e a organizzare il mio ufficio, anche nei rapporti con la stampa', conclude Musti.