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Il M5S si risveglia dal suo torpore e attraverso Giuseppe Conte si mette di traverso sull'aumento delle spese militari. Draghi non la prende bene e corre da Mattarella dicendosi pronto ad aprire una crisi se il principale partito della sua maggioranza dovesse votare contro. E' successo questo ieri a Roma, sullo sfondo della crisi bellica in Ucraina e sulla scelta di aumentare la spesa per gli armamenti.
'È inaccettabile che il governo abbia deciso di accogliere l’ordine del giorno di FdI sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil entro il 2024 malgrado la forte contrarietà della principale forza di maggioranza. Un ordine del giorno che inizia con ‘Il Senato impegna il governo’ non può essere accolto senza un voto di verifica'. Lo dichiarano la vicepresidente del M5S Paola Taverna e i senatori Vito Crimi, Gianluca Ferrara, Ettore Licheri, Andrea Cioffi e Gianluca Castaldi che stanno partecipando alla seduta congiunta delle commissioni Difesa ed Esteri.
'Malgrado la nostra insistente richiesta- continuano i pentastellati- la presidente della commissione Difesa Roberta Pinotti non ha voluto metterlo ai voti. Di cosa ha paura? Forse dopo le parole di Papa Francesco temono che in molti abbiano un rigurgito di coscienza e si oppongano a questa scelta scellerata? Di cosa ha paura il Governo? La forza di un Paese non si misura con il numero di carri armati e cacciabombardieri, ma con la solidità economica delle proprie imprese, con il benessere dei suoi cittadini, con la capacita di resistere alle crisi economiche ed energetiche. Un paese forte è un paese con una forte coesione sociale. Insisteremo quindi sulla richiesta di mettere al voto questo ordine del giorno'.
Di fronte a questa posizione Mario Draghi si è dunque recato al Quirinale per aggiornare il Capo dello Stato sulla vicenda degli investimenti militari.
'Il Governo intende rispettare e ribadire con decisione gli impegni Nato sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil' - ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso dell’incontro con il leader M5S Giuseppe Conte. 'Non possono essere messi in discussione gli impegni assunti, in un momento così delicato alle porte dell’Europa. Se ciò avvenisse verrebbe meno il patto che tiene in piedi la maggioranza' è il commento che filtra da Palazzo Chigi.
Sul tema è tornato anche Giuseppe Conte, fresco di riconferma come leader pentastellato, a margine dell’incontro con il premier Draghi: 'In commissione c’era un odg per il 2%. Ma non c’è stato un voto per il 2%. Il M5S lo chiedeva. Abbiamo discusso di questo e ci sono valutazioni diverse. Io ho rappresentato la posizione del M5S in modo molto franco. Gli italiani adesso hanno altre priorità. Parleremo coi senatori. La nostra priorità è molto chiara, faremo tutti gli atti conseguenti'.
Redazione Pressa
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