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Giovanni Toti patteggia e non andrà a giudizio immediato nell’ambito del maxi processo per corruzione. La sorpresa arriva stamattina a conclusione dell’accordo tra l’avvocato Stefano Savi e la procura. L’accordo prevede una condanna a due anni e un mese per l’ex governatore, che però saranno convertiti in 1.500 ore di pubblica utilità. La decisione finale al giudice per l’udienza preliminare, che dovrà fissare un’udienza.
La pena patteggiata dalla difesa di Giovanni Toti con la procura di Genova riguarda i reati di corruzione impropria e finanziamento illecito. Nell’accordo, prevista anche l’interdizione dai pubblici uffici per i 25 mesi della durata della pena nonché l’impossibilità di contrattare con le pubbliche amministrazioni. Toti, inoltre, non potrà lasciare il territorio nazionale per svolgere la sua attività di giornalista. Prevista anche la confisca di 84.
100 euro che, come spiegato dal difensore dell’ex governatore, l’avvocato Stefano Savi, sono depositati nei conti del Comitato Toti: 'Al termine di oltre tre anni di indagini, continue intercettazioni, pedinamenti, filmati e quasi tre mesi di detenzione domiciliare, l’accordo prevede una sanzione di circa 1.500 ore di lavori di pubblica utilità e la restituzione da parte del Comitato Toti delle somme direttamente contestate'.
Savi sottolinea che 'nell’accordo, l’accusa riconosce che Toti non ha mai usufruito personalmente delle somme raccolte dal suo comitato politico, utilizzate solo per le attività politiche. Viene riconosciuto anche che gli atti prodotti dalla Pubblica amministrazione fossero totalmente legittimi, così come i versamenti sotto forma di contributi all’attività politica. Cadono, dunque, le accuse di corruzione e le altre ipotesi di reato, con l’esclusione della cosiddetta corruzione impropria, ovvero per atti legittimi degli uffici'.
Redazione Pressa
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