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“Nel nostro Paese, i giovani hanno già fatto tanti sacrifici per tutelare genitori e nonni, non possiamo chiedergliene altri. Per questo, penso che la vaccinazione dovrebbe essere obbligatoria per gli over 50. Non vorrei obbligare nessuno a fare nulla, vorrei che la gente si comportasse sempre con grande senso civico, ma se non lo fa, a un certo punto, lo Stato ha diritto di proteggersi. Oggi, non c’è alcun pretesto per non farsi il vaccino in Italia”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ad “Agorà estate” su Rai Tre.
“I ragazzi si stanno vaccinando generosamente perché, se vogliamo essere sinceri, in ospedale ne abbiamo visti davvero pochi– ribadisce a ‘Ma cos’è quest’estate’ su Radio24- mentre c’è ancora una categoria, quella dei cinquantenni, 4,5 milioni in Italia e 146.000 in Liguria, un po’ restia: io sono molto rigido su di loro perché sono quelli che finiscono in ospedale.
Bisogna finirla con un dibattito di filosofia della scienza o del diritto: la libertà di un cittadino finisce dove inizia quella dell’altro“. Per il governatore, “se qualcuno che non si vuole vaccinare impedirà a qualcun altro, nel prossimo autunno, di lavorare o mandare il figlio a scuola, credo non sia un esercizio di libertà, ma di arbitrio personale che il Paese non può tollerare. Troviamo gli strumenti più opportuni: che ci si debba vaccinare non deve essere più un dibattito filosofico, ma un dovere civico e, nel caso in cui non ci sia sufficiente educazione civica, anche un dovere legale”.
“Non capisco per quale ragione se sto due ore accanto al mio vicino al teatro, al cinema o in pizzeria, devo essere vaccinato e se ho accanto due colleghi, gomito a gomito, possono anche non esserlo. Se qualcuno mi spiega la ratio, sono pronto ad ascoltare, ma non la comprendo. In America– aggiunge Toti - le aziende più evolute chiedono già il green pass. Se una mensa al chiuso è equiparata a un ristorante al chiuso, serve il green pass”.
Redazione Pressa
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