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Tutti contro il gioco d'azzardo! Almeno nelle intenzioni

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Il Consiglio Comunale chiede all'unanimità regole per contrastarne la diffusione ma si divide sul come farlo. Respinta la richiesta (a favore FI, contro Pd e Art.1 à Mdp, astenuti M5s e Per me Modena) di istituire un Osservatorio comunale sul gioco d'azzardo che consenta la mappatura di tutti gli esercizi dotati di apparecchi per il gioco d'azzardo lecito, un'ordinanza del sindaco per definire gli orari di apertura delle sale, il divieto delle attività pubblicitarie collegate, contributi a enti e associazioni che svolgono attività di assistenza e sensibilizzazione


Tutti contro il gioco d'azzardo! Almeno nelle intenzioni
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Tutti contro il gioco d'azzardo. Almeno nelle intenzioni. Un tema sul quale difficilmente rappresentanti di partito o movimenti politici non si trovino d'accordo. Poi pero accade che nelle nostre città, Modena inclusa, è un proliferare di sale slot che crescono più rapidamente dei funghi dopo una abbondante piovuta. E accade addiruttura che queste macchinette fabbrica soldi siano presenti in tutte o quasi le polisportive modenesi che , ricordiamolo, godono di un trattamento di favore grazie alle convenzioni con il Comune.

In contro tendenza ed encomiabile il recente caso della polispostiva Gino Pini il cui gestore del bar ha deciso di rinuciare a tali macchinette. Lo stesso Graziano Pini, figlio del fondatore della polisportiva, nei giorni scorsi in qualità di consigliere della stessa polispostiva ha affermato: 'Ho tenuto viva l’attenzione sul tema slot cercando gli strumenti amministrativi per conciliare le esigenze delle due parti, bar e polisposrtiva.

Tutto qui. Il resto lo hanno fatto i soci e i volontari perchè la “Pini” è una realtà in crescita, a occhio e croce direi che sono triplicate in un anno le presenze. Insomma, noi abbiamo fatto la nostra parte perchè ci sembrava inaccettabile che in una struttura popolare, con gli impianti sportivi in gestione su terreni comunali, si potesse avere un’agevolazione del gioco d’azzardo. Eppure ce ne sono altre, sempre a Modena, che mantengono l’opzione delle macchinette anche se formalmente la politica degli enti locali è quella di disincentivare il gioco d’azzardo alla portata di minori e soggetti deboli'.


Ed è cosi che se da una parte il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno per la prevenzione e il contrasto delle patologie legate al gioco d’azzardo dall'altra si è diviso sulle proposte operative per il contrasto.

 È stato infatti respinto (a favore FI, contro Pd e Art.1 – Mdp, astenuti M5s e Per me Modena) un ordine del giorno presentato da Adolfo Morandi di FI che, oltre alla predisposizione dello stesso Regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo lecito, chiedeva l’istituzione di un Osservatorio comunale sul gioco d’azzardo che consenta la mappatura di tutti gli esercizi dotati di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito, un’ordinanza del sindaco per definire gli orari di apertura delle sale, il divieto delle attività pubblicitarie collegate, contributi a enti e associazioni che svolgono attività di assistenza e sensibilizzazione, ecc.

La capogruppo del Pd Grazia Baracchi ha espresso “rammarico” per la presentazione di due ordini del giorno diversi invece che uno: “Quello del gioco d’azzardo – ha detto – è un tema che abbiamo sempre affrontato insieme su cosa si poteva fare da un punto di vista legislativo e amministrativo. Oggi vengono presentate due mozioni perché forse è mancata fino in fondo la volontà. Nell’odg di Fi – ha proseguito – non veniva riconosciuto tutto il percorso fatto da questo Consiglio fino ad arrivare all’ordinanza del Comune che limita l’apertura e l’utilizzo dal punto di vista dell’orario di utilizzo delle slot machine; è un percorso che nasce da lontano”. Diego Lenzini ha riportato le cifre del fenomeno e i costi per la società del gioco d’azzardo.

Cosa può fare un Comune contro questo fenomeno? Prosegue la Baracchi. Si tratta di una materia da regolare a livello legislativo, ma in questi anni abbiamo scoperto che qualcosa si può fare e ancora sulla pubblicità c’è spazio per intervenire. Credo che anche da quest’Aula debba arrivare un segnale, perché non c’è abbastanza sdegno generale sulle pubblicità relative al gioco d’azzardo”.

Cosa si può fare? Intanto alla consigliera PD potremmo suggerire di iniziare a fare qualcosa a partire dalle polisportive. Poi potremmo ricordare che il partitto che lei rappresenta è il medesimo che governa il Paese da diversi anni. E allora si potrebbe per una volta essere coerenti e modificare la normativa nazionale di riferimento se, come si continua ad sostenere, la risoluzione del problema dipende da Roma. 

 


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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