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Il dibattito sull'opportunità o meno dell'obbligo di essere sottoposti a dieci vaccini, si è talmente radicalizzato in questi ultimi mesi e settimane, al punto da annullare, anche sul piano scientifico oltre che politico, il dibattito stesso. Portando ogni discussione soltanto sul piano della contrapposizione (imposta a priori), tra chi (anche se non è), viene dichiarato contro i vaccini e tra chi è a favore dei vaccini. Una contrapposizione tra due categorie (Si Vax e no vax), stabilita a priori e che svilisce da un lato il dibattito stesso e dall'altro annulla, bolla, condanna, anche la posizione di chi all'interno del mondo scientifico, pur favorevole ai vaccini, intende riflettere sia sul merito del loro numero (portato prima a 12 poi a 10), sia sul metodo dell'obbligatorietà.
Una contrapposizione che si traduce in un tritacarne mediatico anche per tanti medici che solo per avere sollevati dubbi o occasioni di dibattito, vengono minacciati, più o meno direttamente, con l'arma di ricatto più pesante per un professionista. La radiazione dall'albo.
Ed è in questo clima di continua ricerca della contrapposizione a priori, in cui si etichetta ancora prima di discutere, chi semplicemente vorrebbe più spiegazioni e desidererebbe essere informato, che si inserisce la storia di Dario Miedico.
Medico, con 40 anni di esperienza alle spalle, processato e condannato alla radiazione dall'Ordine dei medici nel quale è stato iscritto per oltre 30 anni. E non perché contro i vaccini, ma perché, da medico, con decenni di professione alle spalle, ha sostenuto le sue tesi secondo le quali i vaccini portano si benefici ma anche rischi che vanno affrontati non negandoli ma informandone la popolazione.
La decisione dell'ordine dei medici di Milano, che aveva aperto una istruttoria a seguito della sua partecipazione ad un convegno 'contro l'obbligo vaccinale', è arrivata la scorsa estate. La seconda tra le più clamorose, forse perchè difficile da spiegare, semplicemente per il fatto che la comunicazione ufficiale della radazione recapitata direttamente al medico interessato non lo spiega e non aiuta a capire.
Perché Miedico non è conosciuto per essere contro vaccini, ma perché critico rispetto all'obbligo e, nell'orizzonte della nuova legge, all'obbligo di inocularne 10. Un punto, quello dell'obbligatorietà sul quale, anche il Prof. Burioni, fermo sostenitore della legge che introduce l'obbligatorierà e la moltiplicazione dei vaccini, ha aperto la discussione.
'L'unica cosa su cui non si può discutere - ha affermato sempre Burioni lo scorso fine settimana al forum Monzani nel corso della presentazione del suo libro sui somari 'no vax', - è quella sull'efficacia dei vaccini e sulla libertà di non vaccinarsi che lo stesso Burioni ha paragonato alla stessa libertà per un individuo di mettersi alla guida ubriaco, mettendo in pericolo sia sé stesso ma soprattutto gli altri'.
Un'impostazione che porta a dire al luminare milenese che i medici che non sposano questa linea 'è giusto siano radiati.'
Ed è così che in questo clima da caccia alle streghe in cui tutto deve essere Pro Vax o No vax, che basta dissentire e informare un pochino di più sui potenziali effetti collaterali possibili dei vaccini, per rischiare di essere 'fuori'. Che per un medico, magari con anni di carriera ancora da fare, non è poco.
E allora, delle due l'una: meglio tacere, perché nessuno vuole avere le conseguenze avute da Miedico. Soprattutto chi, a differena sua, non è in pensione. Pena la radiazione. Diversi, radiati, lo sono già, solo per avere posto dubbi e non essersi allineati con il pensiero dominante, con il verbo unico che ha imposto, per legge, come non era mai successo in Italia, e come non succede in tanti stati in cui la copertura vaccinale è molto maggiore e volontaria, l'obbligo dei 10 vaccini. Solo per avere espresso dubbi e perplessità in pubblico. Con l'aggravante proprio di averli espressi nella veste di medico. Perchè un conto è che lo dica il popolo dei 'somari' descritto dal prof Burioni (quelli identificabili, che non hanno la laurea specialistica in materia e che parlano senza dati scientifici alla mano, come se parlassero - dice Burioni - di filtri d'amore, ed incapaci di dimostrare ciò che affermano), e un altro conto è che lo dica un medico. Che stando ai paragoni snocciolati dallo stesso Burioni sarebbe, appunto, 'come se un farmacista si mettesse a vendere elisir d'amore. Cosa inaccettabile'
Dario Miedico racconterà la sua esperienza, il suo caso e la volontà di operare puntando all'informazione a al confronto, venerdì 1 dicembre, allo spazio eventi Famigli di Spilamberto. Evento organizzato da Medicina Democratica e Ambienteinforma.
Un evento, moderato da La Pressa, che per la prima volta negli appuntamenti di Medicina democratica, ha detta degli stessi organizzatori, non avrà un contraddittorio. Semplicemente per indisponibilità dei medici interpellati ad aprire un confronto pubblico con un medico che come Miedico è stato sottoposto ad una procedura di radiazione dall'albo proprio sul tema dei vaccini.
'All'interno di quella che è sempre stata la nostra mission - ha affermato Roberto Monfredini di Medicina Democratica - tenteremo di proporre una serata informativa per offrire alle persone motivi in più per giungere ad una scelta sempre più informata e consapevole. Lasciando una sedie vuota per medici e professionisti del settore che vorranno dire la loro'
Gianni Galeotti
