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“Modena ha costruito meno alloggi di tutti i Comuni del contesto del sistema di lavoro locale. Abbiamo perso oltre 20.000 famiglie che si sono spostate fuori, di cui oltre il 70 per cento ogni giorno lavorativo viene in città per lavoro, svago, servizi o per ragioni di studio. I fatti dimostrano che gli alloggi disponibili a Modena non sono un’offerta adeguata alla domanda”.
L'Assessore all’Urbanistica Anna Maria Vandelli rilancia così, nel corso del dibattito sul comparto di via Morane-via Vaciglio che si è svolto nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 12 ottobre, in occasione della votazione di due ordini del giorno sul tema, le ragioni a supporto della realizzazione di 550 nuovi alloggi su un area edificabile ma attualmente verde.
“I Comuni limitrofi – ha proseguito Vandelli – hanno offerto risposte più adeguate alla domanda di alloggi di quanto abbia saputo fare il Comune di Modena; sono cresciuti del 15 per cento, mentre il capoluogo di circa il 5 per cento. E i 17 mila alloggi di cui si parla non sono alloggi vuoti, ma sono alloggi non occupati da residenti. Unendo la banca dati di Hera sui consumi e i dati interni, il numero del patrimonio disponibile ci risulta poco sopra i 6 mila alloggi su 94 mila unità censite”. Nessun riferimento ai 660 alloggi nell'area dell'ex mercato bestiame, ora oggetto del piano periferie; area già cementificato e urbanizzata a livello primario (fognature, scarichi), ma abbandonata dalle cooperative di costruzioni insiame al piano particolareggiato del 2008.
Perché a Modena basterebbe riavviare nelle zone nelle quali sono stati interrotti, i lavori per la realizzazione degli alloggi previsti, per soddisfare quella domanda (posto che esista davvero nei numeri), ribadita dall'Assessore Vandelli.
Domanda che l'Assessore stesso indica in crescita anche in termini di alloggi in locazione o utilizzo temporaneo. “Modena è città universitaria – ha detto – è città della ricerca e innovazione, è città turistica della cultura e sede di importanti istituzioni come Tribunali, Ospedali, Assicurazioni. A queste caratteristiche e funzioni in espansione si connette l'uso temporaneo di una quota di alloggi: da qualche giorno al mese a diversi giorni della settimana”. Pur al netto di migliaia di alloggi non utilizzati.
Per l'Assessore il bisogno di costruire ancora c'è ed è strutturale anche per l'edilizia agevolata. 'Nel 2008 il Comune ha pensato a come avviare una nuova fase dell’edilizia convenzionata e ha esteso il modello della perequazione delle zone G, destinate a opere pubbliche, anche alle zone F, destinate a servizi (convitti, collegi, ospizi, alberghi, pensioni, case di cura ospedali, teatri, cinema), come l’area tra via Morane e via Vaciglio su cui poi si è sviluppato l’iter che ha portato al Pua”.
Costruendo nuove case 'punteremo a ridurre il traffico su gomma e il pendolarismo, anche trattenendo famiglie in città e, nel nuovo Piano, ci porremo le sfide della realizzazione della cintura verde, dei boschi urbani e delle connessioni, con un lavoro di progettazione dal basso. Le azioni pubbliche – ha concluso – non saranno sufficienti: i privati cittadini dovranno perseguire analoghi obiettivi”.