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'Chi critica il presidente della seconda sezione del Tar di Bologna per aver richiesto ad una dottoressa in legge che doveva partecipare ad una udienza di Camera di consiglio di togliersi il velo islamico che pur le lasciava scoperto il viso evidentemente non conosce l'articolo 129 de Codice di procedura civile che per l'appunto prevede che 'Chi interviene o assiste all'udienza deve stare a capo scoperto''.
Ad evidenziarlo e' il capogruppo in Regione Emilia-Romagna di Forza Italia, Galeazzo Bignami, rimarcando: 'Si potra' valutare opportuna o meno questa disposizione, ma esiste, e' vigente ed efficace'. Tutto il resto 'sono polemiche pretestuose fatte da chi cerca sempre un modo per mortificare chi afferma il valore della legge anche quando questa appare a qualcuno retaggio di una identita' culturale che in troppi vorrebbero annacquare. Il presidente della sezione quindi non ha esercitato alcuna scelta, ma ha semplicemente applicato le leggi', taglia corto Bignami.
Il giudice in questione e' Giancarlo Mozzarelli, e contro di lui si e' scagliata la praticante avvocato Asmae Belfakir che indossava il velo. 'Alla signora Belfakir consiglio invece di imparare la lezione appresa: sta studiando per lavorare nei tribunali italiani, non in quelli islamici, e' quindi dovra' presentarsi con la toga e non con il velo', le manda a dire il parlamentare forzista Stefano Maullu. Anche per la consigliera comunale leghista di Bologna, Lucia Borgonzoni, 'bene ha fatto il giudice del Tar di Bologna a chiedere a una giovane praticante avvocato che indossava il velo, di seguire il codice di procedura civile e toglierselo, oppure uscire, per rispetto alla Corte'.
Il velo, prosegue Borgonzoni, 'ci raccontano le sinistre da anni che e' una scelta e non una imposizione religiosa, per cui non comprendo quali motivazioni porterebbero a una possibile deroga di suddetto articolo, tolto che non si voglia riaprire una discussione sull'impostazione dello stesso e la legge islamica, legge che assolutamente deve rimanere lontana dai nostri Tribunali, ora e per sempre. Le regole vanno rispettate, ancora piu', vanno rispettate nelle sedi e da parte delle persone che dovrebbero metterle in pratica per primi'. leghista si augura quindi, 'se gia' non lo stanno facendo, che anche gli altri giudici seguano questo esempio: non sarebbe giusto permettere ad alcuni, quello che alle altre persone non e' concesso, se non per motivazioni oggettive'.
Redazione Pressa
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