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Quanto incidono i problemi di sottodimensionamento del personale di polizia sul deficit d’indagine e contrasto dei fenomeni d’illegalità di Viale Gramsci? Perché il Questore non richiede al Ministero un adeguamento d’organico? Il sindaco ha posto il problema all’attenzione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e quali soluzioni sono state adottate per prevenire e contrastare in modo stabile ed efficace i problemi della zona?
Si potrebbe adeguare il Regolamento di Polizia Municipale a tale scopo? E ancora, aiuterebbe rimettere in funzione una presenza stabile sul modello del ‘poliziotto’ o del ‘carabiniere di quartiere’ già sperimentato nel 2007?
Questi gli interrogativi posti in essere nell’interrogazione depositata da Articolo UNO-MDP in Consiglio comunale sui problemi d’illegalità e ordine pubblico di viale Gramsci, per i quali i/le residenti continuano a lamentare difficoltà quotidiane relative a microcriminalità, spaccio e presenza di alcune attività commerciali i cui clienti si sono resi recentemente protagonisti di azioni di disturbo e intimidazione dei condomini del quartiere.
“Già nel dicembre scorso veniva presentata una interrogazione con analogo oggetto, in cui chiedevamo conto all’Amministrazione delle azioni intraprese e se, alla luce della persistente e ciclica riproposizione delle stesse problematiche, s’intendesse implementarle ulteriormente, ma nulla è stato evidentemente risolto. L’illegalità nella zona di viale Gramsci/R-Nord/Parco XXII Aprile va prevenuta e repressa con progettualità e contrasto. – ha spiegato Vincenzo Walter Stella, tra i firmatari di quella interrogazione a tema - Da una parte l'Amministrazione Comunale deve rilanciareadeguando il Regolamento di Polizia Municipale e rimodulando con forza i progetti sociali e culturali; dall'altra le Forze dell'Ordine devono agire, nei loro rispettivi ambiti, per garantire ai cittadini della zona pari qualità della vita con altre zone della città” ha concluso Stella.
I/le cittadini/e, esasperati dalla situazione in viale Gramsci, hanno tentato anche recentemente di porvi rimedio con iniziative forti quali l’esposizione di foto raffiguranti gli spacciatori abituali o camminate di presidio lungo le vie della zona e all’interno del Parco XXII Aprile; ad ogni assemblea pubblica della zona, i/le residenti hanno continuato a chiedere che venissero affrontati con risolutezza i problemi di vivibilità: per Articolo UNO-MDP, che ha scelto l’ubicazione della propria sede in via Toniolo anche per accogliere le richieste di cittadini/e, è giunto il momento di dare risposte concrete sul tema sicurezza.
“La sicurezza urbana integrata, che vede un ruolo storico e importante della nostra Polizia Municipale, non può essere la via di fuga per rimuovere le responsabilità di contrasto e repressione dei fenomeni illegali, piccoli o grandi che siano, che spetta, per Costituzione e leggi, in primo luogo alle Forze dell'Ordine dello Stato. E’ noto che in città vi sia una ormai datata carenza delle forze dell’ordine: il Questore dovrebbe impegnarsi oltre che nella garanzia di un presidio della zona, anche chiedendo direttamente al Ministero un adeguamento d’organico per ovviare a una situazione ormai divenuta una criticità strutturale”.
Ha dichiarato Paolo Trande (foto) a nome del gruppo Articolo UNO-MDP - Prima ancora di prendere in considerazione il Centro per il Rimpatrio a Modena, che assorbirebbe altro personale di polizia, va affrontato il tema della pianta organica ordinaria della Polizia di Stato risolvendo i disagi di cittadini/e e i problemi segnalati dai sindacati di polizia, dal cronico sottodimensionamento del personale alle strategie di indagine e contrasto ”.
Nota per i lettori: Il titolo della notizia, nella prima versione pubblicata, riportava erroneamente che la richiesta di adeguamento dell'organico, oggetto dell'intervento di Art 1-Mdp, era rivolta al Sindaco (e conseguentemente con riferimento alla Polizia Municipale), e non al Questore, come ora corretto. Ci scusiamo con Art. 1 - MDP la cui è nota è stata riportata integralmente, per l'errore