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Alle porte, sul tavolo già dai giorni dell'insediamento dei primi di luglio, il fascicolo sciopero del 17 settembre, quello del primo giorno di scuola, quello annunciato e proclamato da Cisl. Uil, Faisa e UGL (ad esclusione della CGIL che dal dicembre scorso si è staccata dal fronte sindacale a cinque).
'Nei prossimi giorni incontrerò le rappresentanze, sperando di trovare una soluzione per scongiurare la mobilitazione che, credo, sarebbe un danno per tutti, per poi riattivare un percorso di confronto sia sulle istanze specifiche alla base degli scioperi, sia sul tema dell'armonizzazione contrattuale'.
E anche su questo punto il neo Presidente Seta Cattabriga fa intendere che il processo sarà lungo e difficile. Non a caso, mette le mani avanti, anzi pianta dei paletti: 'Ogni soluzione tesa ad una armonizzazione al rialzo risulterebbe incompatibile con la sostenibilità economica dell'azienda.
Dovremo trovare una mediazione non al ribasso ma capace di riequilibrare le condizioni contrattuali anche tenendo conto delle disparità che per esempio ci sono tra le diverse generazioni di personale'. L'intenzione dichiarata del Presidente Seta, anch'egli con profonda esperienza sindacale, è quella di riportare sul terreno del confronto costruttivo il rapporto con i sindacati, o almeno una buona parte di questi, componenti il fronte a 4 (con CISL, Uil, Faisa, Ugl), protagonista delle recenti mobilitazioni, e praticamente interrotto da più di un anno durante la precedente presidenza Bulgarelli. 'Del resto - sottolinea cattabriga - perché non dovrebbe essere così? Siamo tutti impegnati per il bene dell'azienda che vive sul lavoro di persone di valore, a tutti i livelli, che ho avuto già modo di conoscere ed apprezzare nel loro impegno quotidiano'
Le criticità sul tavolo
'Quella relativa alla vertenza sindacale che - ha affermato Cattabriga durante la relazione al Consiglio Provinciale - ha fortemente danneggiato l'azienda nell'ultimo anno, è solo una delle tre criticità di Seta. La seconda, ma non per importanza, è relativa ad un parco mezzi obsoleto, sul quale Seta avrebbe limitate possibilita di intervento pur con il massimo sforzo. Basta pensare che per svecchiare il parco mezzi portandolo dai 12,5 anni medi di età attuali ai 10 anni, servirebbero 179 nuovi bus. 'Un numero esorbitante e non programmabile, nemmeno nel lungo periodo'. Ed è così che Seta corre ai ripari. Da un lato con i 20 nuovi bus a metano, che dovrebbero sostituire altrettanti Bus Otto Euro 2 che ancora circolano sulle strade (due dei quali distrutti dagli incendi accidentali della primavera scorsa), ma sui quali pesano le incongite legate al caso Menarini Bus (la ditta in forte difficoltà vincitrice dell'appalto per la fornitura che ha già rinviato due volte la consegna dei nuovi mezzi, ora posticipata al 31 ottobre prossimo), e dall’altro con l’acquisto di 5 mezzi usati garantiti in arrivo da Pavia. Nel frattempo si agirà con un piano straordinario di manutenzione di una parte del parco mezzi esistente immatricolato tra il 2002 ed il 2006 e che potrebbe garantirne almeno altri tre anni 3 anni di vita utile sulle strade con garanzie di piena sicurezza.
Terza criticità elencata, è quella relativa al quadro di incertezza sull'assetto dell'azienda in vista delle gare europee, Un quadro che impone alla società di strutturarsi non solo con un contratto unico sui tre bacini di competenza (Modena, Reggio Emila e Piacenza dove oggi vengono applicati contratti di lavoro differenti), ma anche come nuovo assetto societario. Per Cattabriga la via è quella della fusione delle 4 realtà che come Seta gestiscono il trasporto pubblico sul territorio regionale. 'Una operazione che - dice - è impensabile realizzare in termini di fusione, prima delle elezioni amministrative del prossimo anno. Ma nel frattempo non possiamo stare fermi ed ecco che la linea può essere, anzi deve essere, quella della integrazione dei servizi soprattutto all'utenza. Partendo anche dalla biglietteria, allo scopo di razionalizzare e ottimizzare le risorse ma non per aumentare gli utili, bensi per reinvestire sull'azienda'
La rinuncia al trasporto pubblico scolastico
Il Presidente Cattabriga, al termine della sua relazione condotta con sintesi tipica da manager (fino alla fine dell'anno in cui andrà in pensione, Cattabriga sottolinea di essere dirigente presso la Ceramica Opera), risponde alle diverse richieste di approfondimento che arrivano dai consiglieri provinciali. Relative anche al caso della rinuncia, da parte di Seta, alla partecipazione alle gare per ia gestione del trasporto pubblico scolastico. Discussione su cui si era già soffermato in un intervento in risposta ad un articolo de La Pressa. 'Da uomo che nel suo lavoro sfida il mercato, e fa di tutto per non farsi scappare nemmeno un ordine, oltre che da padre che avrebbe piacere di vedere i propri figli viaggiare su mezzi gestiti da realtà legate al territorio, mi piacerebbe che Seta gestisse anche questi settori di mercato. Ma da Presidente di una SPA a partecipazione pubblica di questo tipo, posso capire che ci siano stati dalla dirigenza precedente che ha deciso tempo fa di non partecipare, altri tipi di valutazione, che hanno interessato per esempio anche il settore delle gite scolastiche o dei viaggi'
Gi.Ga.