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Forse il ritorno al vecchio nome, Festa dell'Unità, che per qualche tempo era stato abbandonato. Forse il passo indietro di Renzi dimissionario che anche se non sostituito alla segretaria nazionale da un trascinatore di folle e da una leadership carismatica (quale non è quella di Martina), ha comunque aperto una fase da anno zero, di ripartenza, e di riflessione. per il Partito Democratico. O forse perché lo stesso Partito Democratico, espresso in termini di nome e di simbolo, collegato negli ultimi anni più a scissioni che ad unioni, più a sconfitte che a vittorie ideali ed elettorali, è stato un po' relegato anche visivamente nella festa che, appunto, non è più nominalmente del PD, ma dell'Unità. Fatto sta che qualcosa, almeno a detta dei responsabili politici ed organizzativi della Festa provinciale che questa sera, alle 19, apre i battenti a Ponte Alto, è cambiato, ha riportato i volontari ad unirsi e a lavorare al servizio del partito.
Quei volontari, anche storici, che lo scorso anno avevano in parte disertato la festa, obbligando ad aumentare gli spazi dati in gestione a soggetti terzi e a ridurre il numero di ristoranti direttamente gestiti. Edè così che quando c'è stato bisogno, con l'arrivo dell'estate, di chiamare alle armi volontari vecchi e nuovi, il timore, da parte della dirigenza PD, era alto. Un timore via via dissipato dalla risposta arrivata, maggiore di quella dello scorso anno. Tale da consentire nelle varie del territorio, diverse feste dell'Unità e tale da garantire l'allestimento della nuova festa provinciale PD, edizione 2018 a Ponte Alto. 'Temevo e pensavo peggio' - afferma Eudes Canali, volontario storico da anni responsabile dell'allestimento della Festa. 'Quest'anno, nuovamente, la risposta c'è stata e grazie a loro possiamo garantire lo svolgimento della Festa'. Circa 700, quelli divisi nei diversi ristoranti e nelle attività interne alla Festa che questa sera aprirà i battenti
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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