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Alla vigilia della campagna elettorale per le amministrative 2024 facciamo il punto con il segretario provinciale Pd di Modena Roberto Solomita sulla situazione delle candidature in casa centrosinistra e sulla strategia in vista del voto in città e nei principali Comuni modenesi. Solomita di fatto chiude alla possibilità di un terzo mandato per Muzzarelli, pur ritenendolo ancora una risorsa importante per il Pd della città, e sulla ipotetica candidatura dell'ex presidente della Fondazione Paolo Cavicchioli nelle fila del centrodestra liquida lo scenario con una battuta: 'Non penso che possa essere seriamente interessato a fare da foglia di fico per la destra'.
Nel pieno della festa dell’unità di Modena, per la prima volta all’Ippodromo, è possibile un primo bilancio. Quanto ha pesato l’assenza dei Comuni della Bassa in disaccordo sul caso Aimag? E’ una frattura sanabile?
'La Festa all’Ippodromo nel suo complesso sta andando oltre le più rosee aspettative in termini di presenze, ripagandoci dello sforzo enorme che abbiamo prodotto per rinnovare una grande tradizione come la Festa de l’Unità, portato avanti con le sole forze della passione politica. Anche i volontari provenienti dalla Bassa sono stati presenti alla festa e li ringrazio per questo. Siamo un partito grande e responsabile, dove i conflitti tra gli amministratori non travolgono l’appartenenza comune a una esperienza che va ben oltre le nostre beghe'.
Questa frattura interna al Pd quanto peserà nella definizione delle candidature nei Comuni della Bassa al voto, Mirandola su tutti?
'Il nostro unico avversario è la destra, abbiamo ancora la possibilità di trovare una sintesi tra i diversi punti di vista su Aimag e comunque non li trascineremo certo nella gestione delle prossime amministrative.
I nostri candidati e le coalizioni che li sosterranno avranno a cuore le prospettive delle comunità della Bassa, occupandosi di tutte le questioni che interessano ai cittadini: infrastrutture che garantiscano opportunità di lavoro e distribuzione equa del benessere, sicurezze e protezione come temi di cui appropriarsi “da sinistra”, servizi universali e di qualità (sanità in primis), uno sviluppo che sia davvero sostenibile, una visione del territorio aperta al mondo e non chiusa nel localismo della destra'.
A Carpi per il dopo-Bellelli si fanno i nomi di Gasparini e Taurasi. Sono indiscrezioni corrette?
'Sono due autorevoli esponenti del Partito Democratico, ma questo non è ancora il tempo del “chi” (i nomi), ma piuttosto del “cosa” (i bisogni delle nostre comunità e le relative proposte) e del “come” (la definizione delle alleanze e delle regole con cui selezionare i candidati)'.
Sul voto a Modena città si concentrano ovviamente i riflettori. Il sindaco uscente Muzzarelli spera ancora si apra la possibilità di un terzo mandato. Al di là della eventuale possibilità concessa da una riforma legislativa, a livello politico come valuterebbe una ricandidatura di Muzzarelli?
'A dispetto dei retroscena che lo vedrebbero impegnato a tramare sul proprio futuro politico, ogni volta che ho modo di confrontarmi con il sindaco Muzzarelli ho la conferma di quanto sia totalmente impegnato sulla attività amministrativa e il lavoro al servizio della città, nonostante il dolore per la recente perdita di Alessandra. Le norme attuali non prevedono il terzo mandato per i sindaci dei comuni sopra i 5.000 abitanti e il dibattito in corso a livello nazionale evidenzia quanto sia difficile trovare il giusto equilibrio tra la esigenze di stabilità e quelle di cambiamento. Per quanto mi riguarda, come ho già avuto modo di dire, dopo 10 anni di grande intensità da sindaco di Soliera considero conclusa la mia esperienza'.
Nel caso (probabile) non potesse ricandidarsi, a suo avviso è ipotizzabile una lista civica dello stesso Muzzarelli a sostegno del Pd?
'Con il sindaco Muzzarelli condiviamo l’approccio: siamo allo stesso modo impegnati esclusivamente al servizio del risultato, ovvero garantire ancora a Modena una buona amministrazione di centrosinistra. Valuteremo insieme le forme più efficaci con le quali garantire questo esito, il consenso e l’esperienza di Muzzarelli saranno ancora una risorsa decisiva per il Pd modenese'.
Al momento i principali candidati alla successione di Muzzarelli sono gli assessori Bosi e Bortolamasi. A suo avviso si arriverà a primarie tra questi due profili?
'Come dicevo per Carpi, sono due stimati assessori, ma è ancora troppo presto sapere se saranno effettivamente in corsa. Di certo c’è che abbiamo approvato in direzione alla unanimità un percorso che prevede primarie aperte di coalizione, come strumento utile a selezionare candidature competitive attraverso la legittimazione democratica, scoraggiando percorsi solitari o legittimazioni “dall’alto”'.
Molto influirà sulla scelta del candidato la linea di demarcazione Bonaccini-Schlein. A suo avviso è ancora possibile emerga un profilo civico, magari vicino al mondo imprenditoriale, gradito al governatore?
'Sappiamo quanto sia forte la destra in questa fase e che le nostre città sono tutte pienamente contendibili, per cui la prego di credermi: nessuno di noi considera la scelta dei candidati sindaci una disputa interna tra fazioni del Pd. Condividiamo invece che la ricerca invece di capacità, dinamismo e consenso debbano essere i caratteri distintivi dei nostri candidati'.
Capitolo alleanze: il Pd ha aperto al M5s, al centro e ai civici. Dai 5 Stelle però al momento non sono arrivati segnali positivi. Davvero ritiene possibile una alleanza col partito di Conte al primo turno?
'Con il livello provinciale del M5s c’è un rispettoso dialogo aperto, volto a verificare fino in fondo la possibilità di stringere una alleanza fin dal primo turno. Certamente ci hanno diviso fino ad ora molte cose e non sarà semplice arrivare a un accordo pieno, ma ritengo promettente il confronto senza pregiudiziali in corso, con loro e con tutte le forze politiche e sociali che si ritengono alternative alla destra che governa il Paese'.
Infine uno sguardo al centrodestra. Fdi punta ancora a convincere il presidente uscente della Fondazione di Modena, Paolo Cavicchioli. Per il Pd quanto sarebbe complicato sfidare un candidato così trasversale?
'Quella di Cavicchioli è una figura riconosciuta e stimata per il suo autorevole profilo personale e per il ruolo che ha avuto alla guida della Fondazione di Modena, riconosciuto anche da ambienti economici, del sapere e del volontariato che hanno avuto modo di collaborare con la Fondazione. Non penso che possa essere seriamente interessato a fare da foglia di fico per la destra, ma credo invece che possa essere ancora una risorsa per la città in futuro, al di là di un impegno diretto in politica'.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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