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Landini a Modena: 'Patrimoniale dell'uno per cento sui super ricchi, per finanziare sanità scuola e lavoro'

Landini a Modena: 'Patrimoniale dell'uno per cento sui super ricchi, per finanziare sanità scuola e lavoro'
Landini a Modena: 'Patrimoniale dell'uno per cento sui super ricchi, per finanziare sanità scuola e lavoro'

Il segretario nazionale CGIL, presente all'assemblea provinciale che ha nominato il nuovo segretario di Modena, rilancia la mobilitazione del 25 ottobre a Roma

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'Basterebbe che i 500.000 più ricchi di questo Paese versassero l’1% della loro ricchezza per recuperare fino a 25 miliardi di euro da destinare a scuola, sanità e lavoro'. È questa la proposta forte lanciata oggi da Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, durante l’assemblea provinciale del sindacato, dove è stato anche eletto il nuovo segretario della Camera del Lavoro.
Nel suo intervento, Landini ha illustrato le ragioni alla base della manifestazione nazionale del 25 ottobre, che si concluderà in Piazza San Giovanni a Roma. Al centro della mobilitazione, ha sottolineato, “ci sono le vere emergenze del Paese: i bassi salari, la precarietà, la crisi della sanità pubblica e l’urgenza di una riforma fiscale equa”.

Una patrimoniale per redistribuire la ricchezza

Landini ha rilanciato con forza la richiesta di una tassazione straordinaria sulle grandi ricchezze: “Se i più ricchi contribuissero con solo l’1% del loro patrimonio, si potrebbero generare 20-25 miliardi di euro, risorse fondamentali per rinnovare i contratti nazionali, assumere personale nella sanità, finanziare la scuola pubblica e garantire più equità sociale”.
Un’operazione, secondo il leader della CGIL, “non solo possibile, ma urgente”, anche alla luce di una legge di bilancio “che non affronta le disuguaglianze e sceglie invece di aumentare le spese
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militari”.
In risposta ad una nostra domanda sui primi elementi che emergono proprio dalla manovra fiscale del governo in relazione all'abbassamento delle aliquote IRPEf, il segretario denunciato un sistema fiscale 'inaccettabile', che colpisce in modo sproporzionato i lavoratori e i pensionati: 'In tre anni hanno pagato 24 miliardi di euro in più di IRPEF per effetto del drenaggio fiscale, senza benefici concreti. E ora, con la proposta del governo, chi guadagna 30.000 euro prenderà solo 3 euro in più al mese, dopo averne versati 2.000 in più in un anno. Chiediamouna vera detassazione del lavoro e una riforma fiscale strutturale che alleggerisca il carico sui redditi da lavoro e colpisca profitti e rendite'

Apertura ai movimenti e attenzione ai giovani

Durante l’assemblea, Landini ha anche lanciato un messaggio politico più ampio, sottolineando la necessità di fare tesoro delle energie che si sono espresse fuori dal perimetro sindacale, soprattutto nei recenti cortei, anche quelli a sostegno della causa palestinese:
“Molte persone che non vanno più a votare, poi magari scendono in piazza a protestare. Questo è un segnale che dobbiamo saper leggere, soprattutto perché arriva spesso dai più giovani”.
Ha ricordato anche il referendum sul lavoro, che pur non avendo raggiunto l’obiettivo, ha mostrato una volontà di partecipazione significativa:
'Quel risultato ci ha dato un messaggio importante: i giovani vogliono essere ascoltati.
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Dobbiamo dare loro spazio, ascoltare le loro rivendicazioni, coinvolgerli nelle battaglie per un Paese più giusto”.
Landini ha quindi ribadito la necessità di unire le forze, anche al di là dei confini tradizionali del sindacato, per costruire un fronte largo per la giustizia sociale e i diritti: “Il 25 ottobre dev’essere un momento di convergenza, di costruzione di un'alternativa sociale e democratica”.

No al riarmo, sì agli investimenti pubblici

Un altro punto centrale è la netta opposizione all’aumento delle spese militari: “L’unica vera nuova voce di spesa annunciata dal governo riguarda le armi. Ma il Paese ha bisogno di altro: lavoro stabile, sanità efficiente, scuola accessibile e diritti sociali”.
La CGIL chiede un cambio di rotta deciso: 'Investire sulla qualità della vita delle persone, non sulla guerra. Sostenere i giovani, le donne costrette al part time involontario, chi vive in condizioni di precarietà quotidiana”.
Infine, il segretario ha rivolto un appello aperto a tutta la cittadinanza: 'Il 25 ottobre non è solo una giornata di protesta, è una giornata di democrazia.
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Chiediamo a tutte e tutti di essere a Roma per rimettere al centro il lavoro, la giustizia sociale, la dignità delle persone'.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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