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Preghiera islamica nel centro comunale: 'Quella concessione è irregolare, il Comune rimedi al proprio errore'

Preghiera islamica nel centro comunale: 'Quella concessione è irregolare, il Comune rimedi al proprio errore'
Preghiera islamica nel centro comunale: 'Quella concessione è irregolare, il Comune rimedi al proprio errore'

Presidio e conferenza Lega Modena con l'europarlamentare e già sindaco di Monfalcone Anna Cisint davanti ai locali comunali di via Spontini, dati in concessione, anche per pregare, all'associazione Bengalese: 'La legge ed i regolamenti vanno rispettati, c'è anche un potenziale danno erariale, e la diffusione di principi incompatibili con la Costituzione Italiana'

Presidio e conferenza Lega Modena con l'europarlamentare e già sindaco di Monfalcone Anna Cisint davanti ai locali comunali di via Spontini, dati in concessione, anche per pregare, all'associazione Bengalese: 'La legge ed i regolamenti vanno rispettati, c'è anche un potenziale danno erariale, e la diffusione di principi incompatibili con la Costituzione Italiana'


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È un affondo diretto quello lanciato oggi a Modena dall’europarlamentare della Lega Anna Cisint, già sindaco per nove anni a Monfalcone, primo sindaco di centro-destra dopo 70 anni di governi di centro-sinistra, oggi nella sua circoscrizione per sostenere l’azione del partito contro quella che definisce una “grave anomalia amministrativa”. Al centro delle critiche, la concessione da parte del Comune di Modena di un immobile pubblico a un’associazione bengalese, formalmente culturale, che però ne fa uso dichiarato (e avvallato dallo stesso assessore ai servizi sociali e vicesindaco), anche come luogo di culto, per pregare in una zona e in locali pubblici che – secondo il piano regolatore – non sarebbero destinati a tale funzione.
Ed è proprio davanti ai locali comunali di via Spontini 4, dove interi spazi destinati ad uso pubblico e ad attività di interesse collettivo, sono stati dati in concessione dal comune ad una associazione privata rappresentante della comunità bengalese, per usi ricreativi, culturali e per la preghiera, che l'Onorevole Cisint ha dato appuntamento per illustrare la posizione del partito. Insieme a lei i vertici Lega Modena, a partire dal segretario cittadino Caterina Bedostri e dal capogruppo in consiglio comunale Giovanni Bertoldi.“Il tema qui è innanzitutto quello della legalità”, ha affermato Cisint.
“Siamo in Italia, esiste un ordinamento giuridico e non possono esserci cittadini di serie A e cittadini di serie B. In questo caso, abbiamo un immobile pubblico che è stato concesso a un’associazione dignitosa rispetto alla quale non ho nulla, ma che al suo interno svolge attività di preghiera, pur trovandosi in un’area dove il piano regolatore e la destinazione dei locali, non prevede l’uso per fini religiosi”.Secondo Cisint, la prima e più evidente violazione riguarda l’uso urbanisticamente improprio dell’immobile: “I piani regolatori sono strumenti fondamentali per l’ordinamento delle città. Non è accettabile che sia proprio un’amministrazione comunale a violare il proprio piano, che esclude espressamente l’attività di culto in quella zona. Questo locale non può diventare una moschea per il semplice fatto che qualcuno lo definisca tale. La normativa è chiara. Qui per altro c'è una aggravante. E' il primo caso, tra tanti che registro girando l'Italia, che gli spazi sono del Comune. Siamo di fronte ad un paradosso: ad un Comune che non rispetta le proprie regole. Non mi era mai capitato di vedere un’amministrazione che trasgredisce apertamente il proprio stesso regolamento urbanistico”Il secondo aspetto contstato dall'Onorevole Cisint riguarda il vantaggio economico accordato all’associazione, che usufruirebbe dell’immobile con una riduzione dell’80% del canone di affitto annuo.
“È uno sconto enorme concesso su un bene di proprietà pubblica. Quei soldi potevano essere destinati a servizi per i poveri o per altri cittadini in difficoltà. Invece, si è di fatto favorita un’associazione privata con finalità che non coincidono con l’interesse pubblico e generale”, ha spiegato Cisint che nel merito, a seguito di un approfondimento della situazione modenese, ha riportato all'atto con cui l'ex sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli ha rinnovato, a pochi giorni dal voto, ha prorogato la concessione per l'utilizzo della mosche (quella ufficialmente riconosciuta come tale) di via delle Suore..Per la parlamentare leghista, ci sarebbe quindi un potenziale danno erariale e una deviazione dalla destinazione d’uso di uno spazio pubblico, che dovrebbe essere destinato esclusivamente a scopi collettivi, trasparenti e regolamentati. “La realtà è che qui siamo davanti a un uso improprio, che va fermato. Posto che il locale non avrebbe dovuto essere concesso per questi motivi, sembra non ci sia stata nemmeno una valutazione su quali associazioni culturali o sociali con interessi davvero pubblici e collettivi, come nel caso delle associazioni già presenti sempre nei locali di via Spontini, tra cui il Comitato Anziani,
potevano essere interessate dalla disponibilità dei medesimi locali' Il fatto che l’amministrazione comunale, per voce del Vicesindaco Francesca Maletti, abbia dimostrato di essere consapevole che quei locali possano essere e siano utilizzati per la preghiera collettiva, stupisce doppiamente l'europarlamentare: “L’assessore ha risposto che l’associazione può farci attività culturali, ludiche, per famiglie e bambini, ma anche pregare. Ma se si autorizza un’associazione culturale a utilizzare un immobile pubblico per la preghiera, allora ci troviamo di fronte ad una doppia irregolarità: 'L'immobile non è classificato come luogo di culto e in questo aspetto il riferimento non è la Lega ma il Consiglio di Stato: il culto ha una destinazione precisa. Qui irregolarità doppia: è un immobile pubblico, e in più non rispetta il piano regolatore”.Nel suo intervento davanti al centro di via Spontini, l’eurodeputata ha poi allargato lo sguardo al contesto nazionale ed europeo. “In Italia manca ancora un’intesa con la religione islamica, che è l’unica grande confessione a non aver accettato un accordo ufficiale con lo Stato. Questo significa che non ci sono regole certe su come vengono gestiti i luoghi di culto islamici, su chi li finanzia, e su cosa avviene al loro interno”.
Cisint ha anche citato un recente studio dell’intelligence francese commissionato dal governo, secondo cui una parte dell’Islam radicalizzato in Europa punterebbe all’applicazione della Sharia e alla sovversione del sistema democratico, attraverso l’uso di moschee, scuole e social media. “È per questo che chiediamo trasparenza, anche finanziaria: l’UCOII, ad esempio, non pubblica bilanci dal 2020. E questo non è accettabile”.
Cisint ha chiesto un intervento urgente da parte del Comune: “Questa concessione è un errore grave. Il Comune deve intervenire immediatamente per revocarla o modificarla, perché così si mette a rischio la credibilità delle istituzioni e si creano disparità ingiustificabili”.
 

Gi.Ga
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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