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Con una circolare firmata dal direttore della Prevenzione, Gianni Rezza, il ministero della Salute ha trasmesso la determina dell’Aifa e il parere del Comitato tecnico scientifico che, di fatto, autorizza l’utilizzo di un vaccino a mRna per il richiamo per i cittadini under 60 che hanno già ricevuto la prima dose del vaccino di AstraZeneca. Nella nota si legge che l’Agenzia italiana del farmaco ha espresso ‘parere favorevole all’inserimento nell’elenco di Comirnaty (il vaccino Pfizer) e Vaccino Covid-19 Moderna come seconda dose per completare un ciclo vaccinale misto, nei soggetti di età inferiore ai 60 anni che abbiano già effettuato una prima dose di vaccino Astrazeneca’. Il Cts ritiene che la seconda dose possa essere somministrata in un arco di tempo compreso tra le 8 e le 12 settimane.
La somministrazione di vaccino contro il Covid “eterologa è sicura, sono usciti almeno sei lavori” che lo sostengono.
Lo afferma il presidente Aifa Giorgio Palù, oggi a margine della conferenza stampa di presentazione del Comitato tecnico strategico di Veneto Sviluppo, di cui fa parte. “Non è compiacenza, ma lasciatemi dire che ante litteram il presidente e l’assessore (Luca Zaia e Manuela Lanzarin, ndr) hanno capito i dati” e di conseguenza il Veneto non ha effettuato open day per i vaccini a vettore virale, con il risultato che ora sono pochi i casi di vaccinazione eterologa. Detto questo, “lasciatemi dire che di fronte ad una minaccia pandemica il centro deve fare da regia… Io avevo suggerito al ministro (Speranza, ndr) che prendesse lui l’iniziativa in modo da chiarire che è lo Stato centrale a decidere. Invece ci troveremo domani a discutere il quesito del presidente della Regione Campania che non vuole fare la vaccinazione eterologa“, continua Palù spiegando poi che il caso sarà discusso in sede di Cts della Protezione civile, “che è un organo consultorio”.
Redazione Pressa
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