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“L’area delle Fonderie cooperative alla Madonnina è individuata anche nel Pug come strategica per la rigenerazione e, a livello di rione, dovrà assolvere ad alcuni obiettivi: offrire un mix funzionale con connessioni alla Diagonale e alla zona sul lato opposto. Alla luce delle indicazioni del nuovo Piano sono state sviluppate alcune prime ipotesi di massima per offrire un contributo alle prospettive di valorizzazione dell’area”.
Ad affermarlo è l’assessore all’Urbanistica Anna Maria Vandelli dopo la comunicazione di Arpae arrivata nei giorni scorsi sulla non prorogabilità dell’Autorizzazione integrata ambientale per l’attività delle Fonderie oltre la scadenza, insieme alla diffida e alla sospensione dell’attività dell'azienda per inadempimenti in tema di gestione rifiuti. La società di via Zarlati aveva infatti fatto richiesta di proroga appellandosi alla normativa sull’emergenza sanitaria da Covid 19.
Comunque sia il termine dell'attività apre di fatto un'altra fase, quella della rigenerazione di un'area ex industriale.
Fase che proiettata su altri contesti della recente storia urbana, registra una serie davvero importante di fallimenti. Dall'area ex Pro Latte alla ex Benfra, dall'ex mercato bestiame alle ex fonderie, dalle ex acciaierie e all'ex Corni. Soltanto per rimanere nell'ambito delle grandi aree ex industriali ad intervento pubblico, comprese nel grande Piano di rigenerazione della fascia ferroviaria nord che, lanciato nel 1999, ad oggi è rimasto ancora per la maggior parte degli interventi, lettera morta. Ed è in questo contesto che la proiezione grafica di ciò che potrebbe diventare il comparto delle fonderie, da oggi ex, di via Zarlati, si pone per il Comune, come simbolo di possibile anche se parziale riscatto rispetto ad un passato fallimentare. Anche se, va detto, il riscatto farebbe leva anche sulla piccola svolta che, rispetto al precedente mandato Muzzarelli e ai precedenti decennali Pighi e Barbolini, il ticket degli Assessori Vandelli all'urbanistica e Bosi ai lavori pubblici, sembra avere dato.
In pratica la scelta di intervenire seppur e parzialmente e limitatamente alle risorse arrivate grazie al bando periferie, a rimettere in moto la rigenerazione del comparto nord della stazione, fermo dal 2008, così come limitatamente alla palazzina centrale, con le risorse del bando regionale, le ex fonderie, rappresenta un segnale di movimento rispetto all'immobilismo del passato, anche recente. In un contesto di degrado e di mancati interventi che rimane enorme ma che appunto potrebbe vedere nel percorso di rigenerazione dell'area delle fonderie di via Zarlati, se avviato in tempi brevi, una conferma a questa svolta politica.
Su questo punto l'Assessore Vandelli sottolinea come “l’Amministrazione sia pronta ad attivare, su proposta del privato, le procedure di accordo operativo per valorizzare l’area. Questo iter può anche viaggiare parallelamente alla chiusura del progetto di dismissione. Sono previste delle premialità, anche in termini volumetrici, per la rigenerazione dell’area attraverso la dismissione degli immobili, eventuali bonifiche e tutto quello che concorre a determinare la sostenibilità dell’intervento”.
Redazione Pressa
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