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Bassetti stronca il Green Pass: 'Da medico non lo supporto'

Bassetti stronca il Green Pass: 'Da medico non lo supporto'

'Se deve essere uno strumento per far spendere alla gente duecento euro al mese di tampone, è una stupidaggine'


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'Questo Green pass non mi piace più. Così come è oggi non ha nessun senso di continuare. L’abbiamo fatto diventare uno strumento non per stimolare la gente a fare i vaccini, ma per portare la gente a fare i tamponi'. Così Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Matteo di Genova.

'Bisogna decidere che cosa si deve fare con i luoghi di lavoro. Non tutti i luoghi di lavoro sono uguali per il rischio infettivo. O al lavoro va solamente chi è vaccinato, oppure facciamo il Green Pass alla francese, dove unicamente nei luoghi di aggregazione c’è obbligo di Green Pass, ma rilasciato unicamente con la vaccinazione o con i tamponi ma solo se non puoi fare la vaccinazione. Non puoi equiparare tampone e vaccinazione - continua Bassetti -. Stiamo dando patenti di sicurezza dove non ce ne sono. Il Green Pass ha senso se deve essere uno strumento per stimolare la vaccinazione. Se deve essere uno strumento per far spendere alla gente duecento euro al mese di tampone, è una stupidaggine. Io così da medico non lo supporto. Allungare la validità del tampone a 72 ore non ha senso. Diciamo allora che l’Italia non è pronta ad avere il Green Pass sui luoghi di lavoro dal 15 di ottobre, lo rimandiamo a data da destinarsi e lo lasciamo obbligatorio nei luoghi di aggregazione'.

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