Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Fa discutere la petizione 'Vogliamo viaggiare sicure' lanciata nei giorni scorsi sulla piattaforma on line Change.org per l’introduzione sui treni di alcune carrozze destinate esclusivamente alle donne per viaggiare sicure a qualsisasi ora.
La richiesta rivolta a Trenord, l'operatore del trasporto ferroviario passeggeri della regione Lombardia, è per avere 'il diritto di usare i mezzi pubblici a qualsiasi ora del giorno senza paura. In altri paesi, sui mezzi di trasporto anche locale esistono carrozze dedicate alle sole viaggiatrici'.
La proposta arriva dopo i drammatici fatti accaduti sulla tratta ferroviaria regionale Milano-Varese. Due ragazze di 22 anni sono state oggetto di violenze gravissime. Una è stata aggredita e violentata da due uomini a bordo di una carrozza all'altezza di Tradate. L'altra aggressione è accaduta nella sala d'attesa della stazione di Venegono Inferiore, dove sempre gli stessi due uomini hanno cercato di abusare di un'altra ragazza che è riuscita fortunosamente a salvarsi.
Ad esprimere con fermezza la propria contrarietà alla proposta è oggi Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato della Camera sui diritti umani nel mondo: 'Uccise, stuprate, discriminate e ora pure segregate? Riservare i vagoni dei treni alle donne va nella direzione sbagliata: non è una forma di protezione ma di ghettizzazione. Servono maggiori controlli e educare, già nelle scuole, al rispetto e al rifiuto di ogni violenza'
Una risposta alla Boldrini arriva dai tanti commenti di donne a margine della petizione che testimoniano l’urgenza del problema. “Per tutte le volte che ho cambiato vagone cercando un posto vicino ad una donna... ' scrive Elena; 'Perchè viaggio ogni giorno in treno per andare in università e qualche settimana fa è accaduto un tentativo di stupro proprio sul mio treno.
Ogni volta viaggio con l'ansia che succeda qualcosa' commenta Iris e Alessandra 'Perchè anche a me è successo di essere molestata sui mezzi pubblici ed è terribile'.
Racconti che testimoniano purtroppo ancora l'arretratezza culturale e sociale di cui sono vittime quotidianamente le donne, donne che hanno il sacrosanto diritto di poter viaggiare liberamente, senza doversi guardare alle spalle con la paura che qualcosa possa accadere. Una realtà che guardando ai recenti fatti lombardi sembra ancora lontana e per questo è auspicabile, da parte degli operatori ferroviari, non solo lombardi, una presa di coscienza e soluzioni conseguenti a partire, nell'immediato, da controlli serrati.
Alle donne poi rimane ancora una volta la responsabilità più grande, quella di educare i propri figli al rispetto di tutte le donne e alla condanna di ogni forma di violenza.
Cinzia Franchini
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>