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Era il 10 giugno dell'anno scorso quando l'Assessore regionale Priolo, il capo della protezione civile regionale Nicolini ed il sindaco di Modena Muzzarelli lanciarono, con lo slogan 'Avanti tutta per la sicurezza idraulica', i lavori per 3 milioni e 300 mila euro per il nodo idraulico della Fossalta, alla periferia est di Modena. Dopo 5 mesi quella località finì sott'acqua a causa della piena che il 6 dicembre interessò anche il fiume Panaro, con la rottura dell'argine a Bagazzano, la conseguente alluvione di Nonantola (la seconda in sei anni a nord di Modena) e l'esondazione del Tiepido, proprio in località Fossalta, a seguito del rigurgito delle acque dello stesso che un chilometro a valle dalla località alla periferia est di Modena, confluiscono in Panaro che essendo in piena il 6 dicembre non riceveva più acqua, creando un rigurgito e l'innalzamento del livello.
Le conseguenze furono l'allagamento dell'intera zona di Modena con pesanti danni per residenti e aziende. Tra queste la concessionaria di auto i cui titolari avevano visto innalzare, nelle scorse settimane, l'argine e la barriera per trattenere la piena.
Lo scopo di quei manufatti che il cedimento dell'argine ha fatto crollare era proprio questo. Creare una maggiore difesa per quelle aziende e a quelle abitazioni che solitamente finiscono sott'acqua quando i livelli di piena del Panaro e del Tiepido, che nel primo confluisce circa un chilometro a valle della Fossalta, sono tali da creare un onda di rigurgito, che fa esondare il Tiepido proprio nell'area della Fossalta. Un'area che a monte del ponte sulla via Emilia, vede unirsi il torrente Tiepido al Grizzaga. Un nodo delicato e pericoloso quello della Fossalta, che ha spinto da anni la Regione a correre ai ripari con interventi a tratti.
Con la previsione di un intervento di innalzamento, risagomatura degli argini, e la realizzazione, nel tratto che dal ponte della curtatona sul Tiepido porta alla Fossalta, di un muretto di cemento armato che lambisce i cortili di aziende e terreni privati al fine di proteggere le stesse. Il 30 giugno l'appalto 2020 non c'era ancora e continuò a non esserci per mesi, fino allo scorso dicembre quando uno dei peggiori scenari di piena arrivò creando l'esondazione del Tiepido alla Fossalta, per effetto di rigurgito del Panaro, incapace, in piena, di accogliere anche le acque dell'affluente Tiepido. I lavori sono partiti la scorsa primavera.
L'appalto da 3,3 milioni per la realizzazione dei lavori di 'teorica' messa in sicurezza, è stato affidato con una offerta al massimo ribasso del 12,5% ad alcune cooperative costruttrici della provincia di Modena. I lavori, iniziati alcuni mesi fa all'altezza del ponte della Curtatona, procedendo verso valle, sono arrivati alla Fossalta da diverse settimane. Oltre all'argine rinforzato, ed in diversi punti rialzato, lunghe file di blocchi di cemento armato a fare da barriera di contenimento dell'acqua a case e residenze. Le immagini pubblicate sono relative al tratto del concessionario di auto. Qui l'argine è da alcuni giorni gradualmente collassato, per un tratto di diverse decine di metri, facendo spezzare, crollare e sprofondare il muretto. Soldi pubblici che dovevano servire per progetti strutturali e di sicurezza di quella parte del nodo idraulico modenese e che sono stati inghiottiti come lo è stato il muretto. Opera per un tratto tutta da rifare. Ma da chi? Da chi sta eseguendo i lavori? Dopo un ribasso del 12% ci sono degli spazi per garantire una tale spesa, e con quali tempi?
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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