Sicurezza stradale, Modena maglia nera in Regione per numero di pedoni deceduti
Nel complesso la provincia ha registrato 2.703 incidenti con 41 decessi, seconda solo a Bologna in regione
15 novembre 2025 alle 17:09
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'In occasione della Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada (16 novembre), Modena si confronta con un bilancio drammatico. Nel 2024 la nostra provincia ha conquistato la maglia nera in Emilia-Romagna per numero di pedoni morti – 10 – e ha registrato 2.703 incidenti con 41 decessi, seconda solo a Bologna in regione. Molti pedoni sono stati investiti proprio sulle strisce pedonali. 'Questi non sono numeri, ma persone e famiglie distrutte - sottolinea la rete Modena 30 -. Persone che si spostano a piedi o in bicicletta pagano il prezzo di un sistema stradale ancora troppo orientato ai veicoli a motore, dove le cause principali degli incidenti restano l'eccesso di velocità e la distrazione'.Il costo delle vittime della strada non è solo umano ma anche economico: ogni incidente grave comporta spese sanitarie, riabilitazione, invalidità permanenti e perdita di produttività. Un peso che grava su famiglie, sistema sanitario e intera collettività. Secondo Istat, la velocità è la prima causa di morte sulle strade e, anche quando non è la causa diretta di un incidente, ne amplifica sempre la gravità, aumentando la lesività delle distrazioni e delle infrazioni.'Modena paga anche un prezzo molto caro per via dell’inquinamento da polveri sottili, anche per questo urgono misure per la salute dei cittadini.
La mancanza di volontà politica di intervenire con programmaticità ed urgenza causa un costo sociale altissimo. Costi che per la collettività si alzano anche per risarcimenti come quelli che la cassazione ha stabilito per il Comune di Roma che dovrà disporre pannelli fotoassorbenti e ridurre a 30km/h la velocità nelle zone più trafficate poiché è stata provato il danno verso i cittadini sottoposti a inquinamento acustico e smog da polveri sottili sopra il limite consentito dalla legge. Modena su questo punto sappiamo non essere certamente in una posizione migliore - aggiunge la Rete Modena 30 -. Chiediamo che anche a Modena la riduzione della velocità e la protezione degli utenti vulnerabili diventino priorità istituzionale, oggetto di investimenti strutturali e base per infrastrutture e controlli efficaci. A Modena serve un'accelerazione decisa, un piano serio entro la fine del 2026: infrastrutture adeguate, moderazione del traffico e l'estensione della Città 30 su tutto il territorio urbano seguendo l'esempio virtuoso di Bologna, e delle tante altre città che la stanno seguendo come ad esempio Bergamo, Perugia, Pavia e persino tutto il centro di Roma e da pochi giorni Crema'.
Redazione Pressa
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