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Ex Corni, via alle ruspe per il nuovo 'dormitorio' da 360 posti, destinato a studenti e lavoratori

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Passa con il solo voto favorevole di Pd, Sinistra per Modena e Modena Sociale la costruzione dei nuovi alloggi per studenti e lavoratori. Perplessità dall'opposizione, dal centrodestra al M5S ai Verdi


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I lavori e i tempi di bonifica presentati in pompa magna dalla giunta nel settembre scorso sono ormai conclusi. E dove ora ci sono grandi specchi di acqua generati dalle infiltrazioni sotterrane, possono iniziare i lavori per la realizzazione di un edificio a U che conterrà 365 posti letto, destinati a studenti, lavoratori per brevi periodi e 200 posti auto pubblici pertinenziali e un polo commerciale, centro di vicinato. Sostanzialmente un dormitorio dotato di servizi di pertinenza.

L’area è quella dell’ex Fonderia Corni, tra le vie Benassi, Fanti e delle Suore a Modena, dove sono previsti un parco di circa 14.500 mila metri quadrati, residenze collettive temporanee per studenti e lavoratori con 365 posti letto, oltre 200 posti auto pubblici e pertinenziali e una quota di funzioni commerciali. Il via libera al permesso di costruire convenzionato per la realizzazione dell’intervento, oltre all’accordo per la gestione della residenza condivisa temporanea.

Il via libera al permesso di costruire è arrivato dal Consiglio comunale, nella seduta di oggi pomeriggio, su proposta dell’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli. Permesso concesso alla società Mo.Re srl, facente capo a Supernova, relativo all’intervento. Via libera anche all’accordo per la gestione della residenza condivisa temporanea che sorgerà nell’area. Su entrambe le delibere si sono espressi a favore Pd, Modena civica e Sinistra per Modena, mentre si sono astenute le opposizioni ed Europa Verde - Verdi.

'La realizzazione di residenze temporanee – ha affermato l'assessore all'urbanistica Anna Maria Vandelli – rappresenta una risposta alla domanda abitativa non solo di studenti fuori sede, ma anche di coloro che necessitano di un alloggio in città per periodi di stage, attività di formazione in aziende e neoassunti.

Non rispondere a questo bisogno abitativo, che rappresenta anche una delle priorità indicate nello sviluppo di Modena Città Universitaria, il processo delineato nell’accordo siglato da Comune e Unimore e inserito dall’Amministrazione nel Pug e nel Pums con l’obiettivo di attrarre ragazzi che vogliono costruirsi un percorso di studio, di lavoro e di vita a Modena, significherebbe perdere una risorsa per lo sviluppo della città”. Uno sviluppo che le opposizione segnalano non esserci sul piano urbanistico. 'Quel complesso rischia di rimanere isolato anche nei collegamenti con il vicino centro storico. Per chi si muove in bicicletta l'unico passaggio è il cavalcaferrovia Mazzoni mentre rimane a livello di ipotesi anche la realizzazione dell'attraversamento fino a piazza Dante e quella del polo intermodale nell'area dismessa dell'ex scalo merci' - afferma Giovanni Silingardi consigliere del movimento 5 stelle.  

Nel comparto, al servizio di chi usufruirà dei posti letto un mix di funzioni: residenze temporanee, negozi di vicinato un bar ristorante, parcheggi, percorsi ciclopedonali, un parco attrezzato di circa 14.500 metri quadrati. 'Mix di funzioni che ricorda l'esperienza vissuta nei moderni stabili delle Costellazioni dove l'esperimento studentato è fallito e lo stabile destinato ad alloggi ad uso pubblico è diventato simbolo i degrado'- sottolinea il Consigliere leghista Barbara Moretti che mostra dubbi anche sulla realizzazione di un nuovo insediamento commerciale di vicinato nel momento in cui ce n'è uno storico da sostenere a poche centinaia di metri da li. L’auspicio è che spazi ed edifici non diventino fonte di degrado”. Moretti ha poi concluso condividendo la preoccupazione per “la grande quantità d’acqua” affiorata nelle scorse settimane: “Spero non causi il ritardo della costruzione del parcheggio seminterrato”. Stefano Prampolini (Lega) ha osservato che “Modena avrebbe bisogno di campus universitari, come più volte abbiamo proposto”. Per il consigliere c’era poi poca chiarezza negli atti delle delibere in discussione e poca informazioni sui soggetti attuatori: “Ci sono poche informazioni sui soggetti privati coinvolti”.
Sempre dai banchi della Lega, per Giovanni Bertoldi la proposta “dà una risposta disordinata: mette insieme categorie sociali differenti e con esigenze diverse come studenti e lavoratori”. Il capogruppo ha ribadito la necessità di favorire la costruzione di campus: “Consentono di concentrare i giovani in luoghi di studio e vita, riducendo i problemi della mobilità, poiché gli spostamenti sono ridotti. Non è un caso che a livello internazionale sia la soluzione maggiormente adottata”.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha detto di “temere che si possa trattare dell’ennesima opera incompiuta”. Entrando nel dettaglio, per la consigliera la risposta che la struttura potrà dare agli universitari “è limitata – ha rilevato – perché non è riservata agli studenti in maniera esclusiva ma è aperta anche ai lavoratori”. Quindi, al di là “degli annunci dell’Amministrazione, che su questa residenza ha una visione quasi bucolica, nella realtà la commistione ci convince poco”.

Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha escluso che l’ex Corni possa rispondere in maniera compiuta alle esigenze degli studenti fuori sede “che, ricordo, sono 9mila, mentre in questa struttura i posti a prezzo calmierato riservati a universitari o lavoratori sono poco più di una trentina”. Secondo il consigliere, inoltre, mancano anche interventi specifici “per potenziare i percorsi del trasporto pubblico locale e per favorire la mobilità sostenibile. Quindi gli studenti saranno obbligati a muoversi in auto, di sicuro non con modalità alternative”.

Per Andrea Giordani sarebbe stato opportuno ampliare la disponibilità di posti letto “magari fino a 500 anziché a ‘soli’ 365”, destinando a residenza temporanea tutti gli spazi di entrambe le palazzine del complesso. Nelle vicinanze della struttura, infatti, “non mancano esercizi commerciali, locali pubblici e supermercati”. Auspicando maggiore attenzione verso il verde, il consigliere ha espresso pure perplessità “sulla scelta di realizzare centinaia di parcheggi a raso, piuttosto che orientarsi verso un posteggio multipiano”.

Per il Pd, Stefano Manicardi ha osservato che la delibera “permette di dare una risposta alla domanda di alloggi degli universitari fuori sede che scelgono Modena, come sottolineato anche dalle associazioni studentesche. E c’è un valore aggiunto rappresentato dalla vicinanza alla stazione dei treni”. Il progetto rende “più attrattiva la città – ha rilevato – e si inserisce all’interno delle politiche di ‘Modena città universitaria’”.

Precisando che in città “il prezzo per un posto letto può arrivare fino a 500 euro”, Alberto Bignardi ha fatto che presente che obiettivo dell’Amministrazione comunale è creare “luoghi in cui luoghi dove i prezzi siano accettabili e i servizi dignitosi, con grande attenzione alla gestione per supportare i bisogni dei cittadini e anche dei residenti”. Inoltre, alla luce dell’aumento dei costi che interessano il mercato immobiliare, “è di fondamentale importanza – ha ribadito – fornire alla comunità strumenti che calmierino il mercato, tra cui questo tipo di residenze condivise”.

Per Diego Lenzini il progetto “costituisce un tassello della visione di città che si trasforma attraverso la rigenerazione grazie anche a importanti investimenti pubblici”. Per il consigliere PD la convivenza tra studenti e lavoratori “non solo è fattibile ma rappresenta anche un valore aggiunto” ha rilevato il capogruppo Antonio Carpentieri. Alla luce “dell’assenza di fondi pubblici”, il progetto del Comune “sollecita investimenti privati e dà una risposta concreta a un’esigenza, quella di posti letto per gli studenti, attraverso la riqualificazione, la rigenerazione e la creazione di spazi verdi. Questo, tra l’altro, in un’area che solo fino a pochi anni fa era industriale”.

Secondo Paola Aime (Europa verde – Verdi) Modena “avrebbe bisogno di alloggi all’interno di progetti ispirati ai principi dell’equità e di valore sociale e il piano dell’ex Corni non ha del tutto queste caratteristiche. Si tratta, insomma, di un’offerta adeguata alle esigenze di chi può permetterselo, inoltre non c’è garanzia sul numero di studenti che potranno effettivamente accedere”. Sottolineando il valore “delle scelte di sostenibilità” alla base del progetto, la consigliera ha comunque specificato “che sono previsti troppi parcheggi per le auto, ben più di quelli per le biciclette”.

Replicando, l’assessore all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha precisato che “non tutti i progetti possono essere di Edilizia residenziale sociale. Senza bandi o contributi pubblici – ha continuato – si tratta di progetti privati che agiscono nel libero mercato. L’urbanistica opera anche in questo campo, governando le relazioni tra il costruito e lo spazio pubblico. Nel caso specifico – ha concluso – siamo di fronte a una struttura a libero mercato dove, oltre a concordare una serie di opere pubbliche legate alle urbanizzazioni, abbiamo inserito una quota di alloggi riservata al Comune (il 10 per cento) a prezzo agevolato”.

Le fasi dei lavori
Nella prima fase, completata la bonifica dell’area, è prevista la realizzazione dell’edificio dedicato alla residenza temporanea (per una superficie intorno ai 7 mila 500 metri quadrati) e a negozi di vicinato e bar ristorante (questi ultimi per una superficie di circa mille metri quadrati), oltre alla sistemazione di una prima parte del parco attrezzato (per circa 5.300 metri quadrati) e alla realizzazione di parcheggi (152 pubblici e oltre 60 pertinenziali).

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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