Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Parte, o meglio dire ri-parte, il restauro dell'ex ospedale Estense di Modena, destinato in primis ad ospitare attivita' culturali legate al polo Sant'Agostino-Palazzo dei musei. Ri-parte perchè l'amministrazione comunale ha deciso, a due anni di distanza, di rilanciare e di ripromettere lo stesso cantiere.
Finanziati nell'ambito del progetto 'Ducato Estense' a cura del ministero dei Beni culturali, gli interventi di riqualificazione dell'ex ospedale saranno portati avanti nel rispetto dei valori storici e architettonici del complesso immobiliare del Settecento, che occupa un intero isolato nel centro storico di Modena.
Si procedera', dove possibile, alla restituzione degli spazi originali: in ballo il rifacimento dell'intonaco, del tinteggio delle facciate esterne, la sostituzione e il restauro dei serramenti esterni, l'inserimento di una vetrata e la creazione di una rampa per il superamento delle barriere architettoniche al piano terra di Palazzo dei musei, cosi' come la realizzazione di nuovi collegamenti verticali e di un sistema di rampe tra il Palazzo dei musei e l'ex ospedale.
È inoltre previsto il restauro superficiale e delle pavimentazioni dei vani scala storici e il completamento di tutti i terrazzini posti all'ultimo livello dell'ex ospedale. Saranno infine ricomposti i collegamenti orizzontali esterni dei cortili, che verranno ripavimentati, cosi' come le altane al quarto e quinto piano. A verificare le condizioni degli ambienti in occasione dell'avvio del cantiere sono stati oggi il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e gli assessori a Lavori Pubblici e Cultura, Andrea Bosi e Andrea Bortolamasi, insieme ai tecnici comunali e quelli del raggruppamento temporaneo di imprese che realizzera' i lavori. Stesso copione di due anni fa, in cui ripetere soprattutto le caratteristiche del primo stralcio che durera' due anni e mezzo per un valore di 17 milioni di euro, partira' con i sondaggi e le opere provvisionali, e riguardera', oltre all'impiantistica e al consolidamento strutturale e miglioramento sismico dell'intero edificio, il rifacimento dell'intero piano terra che, con quasi 1.
000 metri quadrati di spazi espositivi, sara' per buona parte dedicato a mostre temporanee.
Mostre, non meglio identificate mostre. Oltre le quali le risposte degli amministratori su cosa fare di quel nuovo progetto, di quel vecchio contenitore urbano, che come quello del S.Agostino definisce prima gli spazi rispetto alla volontà, alla possibilità e della capacità di riempirli sul lungo periodo, non vanno.
Alla precisa domanda di una giornalista rivolta al sindaco su come sarà riempito quel complesso che segue già il vuoto del S.Agostino, ci si limita al massimo dello slancio, alla parola mostre. In nuovi spazi, come se a Modena mancassero, come se a Modena le idee per riempirli, quei vuoti, ci fossero. Il sindaco risponde. 'E' un grande progetto per riqualificare e rigenerare un comparto importante del centro storico. Diventerà un luogo culturale di grande spessore che avrà due stralci'
A nord, nell'edificio su via Sant'Agostino, sotto il portico dei cortili interni, in particolare troveranno spazio due sale per le mostre, ciascuna di 300 metri quadrati, collegate tra loro.
A sud, su viale Vittorio Veneto, ne sara' realizzata un'altra da 350 metri quadrati. Verra' realizzato un accesso diretto da Palazzo dei musei, con l'apertura di un passaggio tra i porticati dei cortili, oggi separati, che consentira' di ricostituire l'unitarieta' dell'antico complesso. E ancora, tra l'altro, saranno riqualificati i due cortili interni principali, dove verra' posata una pavimentazione in pietra e, sempre al piano terra, verranno realizzati anche uffici e locali di servizio.
Il restauro e' possibile grazie al 'Ducato Estense' da 17 milioni: il progetto esecutivo e' stato sviluppato nell'ambito dell'intervento piu' complessivo relativo anche al Palazzo dei musei, grazie a uno stanziamento di 800.000 euro della Fondazione Cassa di risparmio di Modena.
I lavori sono stati aggiudicati con gara europea a un raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla ditta D'Adiutorio-Appalti e costruzione srl di Montorio al Vomano, in provincia di Teramo. Del raggruppamento fanno parte anche le aziende Razzetti e Bosazza srl di Torino, CandiniArte impresa di restauro srl di Castelfranco, A&T impianti srl di Modena.