I dati regionali che smentiscono il green-pass: contagi doppi rispetto al 2020
In Emilia-Romagna, nella settimana dal 21 al 27 dicembre, con il 90% di vaccinati, boom di contagi, ma il numero di ricoveri in terapia intensiva in Emilia Romagna è la metà dello scorso anno, segno dell'efficacia dei vaccini nel ridurre gli effetti gravi
Dati inequivocabili, a conferma dell'efficacia del vaccino sulla riduzione dei ricoveri ma allo stesso tempo dell'inefficacia del Green Pass sulla riduzione dei contagi e sulla creazione di luoghi sicuri.
Ovvero, da un lato, stando a questi numeri, è sempre più evidente l'efficacia della vaccinazione sul fronte della riduzione degli effetti gravi del contagio e delle ospedalizzazioni (del totale dei contagiati arriva in terapia intensva lo 0,2%), ma dall'altro la dimostrazione dell'altrettanto evidente fallimento, soprattutto alla luce della stragrande maggioranza di persone vaccinate, del Green Pass, tanto più nella sua versione super, se considerato come strumento di protezione sanitaria e destinato a creare luoghi sicuri e protetti. Su questo fronte, dei contagi, la smentita dell'efficacia del certificato verde è forte e inequivocabile. Anche al netto della maggiore contagiosità della variante Omicron, comunque ancora intorno al 30% rispetto al 70 della Delta.
Smentita anche l'equazione, altrettanto propagandata come una certezza, che unisce vaccinazione e immunizzazione. Con il rischio di diffondere la convinzione, tra i vaccinati, di una protezione dal contagio che in realtà non c'è, o almeno non c'è nei termini assoluti con cui è stata, ed è ancora, presentata. Ciò ha portato negli ultimi mesi (realtà sottolineata anche da esponenti della sanità modenese), anche e soprattutto i vaccinati ad una fuorviante convinzione di essere immuni e indirettamente di essere nelle condizioni di potere abbassare anche i livelli di attenzione e di protezione, a partire da assembramenti in luoghi chiusi pubblici e privati, senza l'uso della mascherina, ma con accesso rigidamente regolato da Green Pass rafforzato
I risultati e i dati di oggi, in termini di contagi, sono purtroppo frutto anche di questo. Di una informazione sul vaccino sfociata in propaganda, andando ben oltre all'informazione, giusta, di una puntura che riduce oggettivamente gli effetti gravi e salva la vita soprattutto a chi è già fragile, ma diffondendo da oltre un anno a questa parte la convinzione di essere protetti dal contagio quando non lo si era. Eppure era stato detto, anche in tempi meno sospetti, e di maggiore tranquillità, da personaggi come Crisanti: 'Il Green Pass non è uno strumento di sanità pubblica, ma una misura politica che non crea luoghi sicuri ed immuni dal contagio'.
Senza poi considerare gli effetti indiretti derivanti dallo stabilire la validità e la durata del Green Pass a 12 mesi nel momento in cui era già noto, dall'estate scorsa, che il vaccino avrebbe fortemente ridotto la sua capacità di protezione già dopo sei mesi. Fatto che ha reso l'introduzione del certificato verde base e super, con una durata superiore rispetto a quella del vaccino, citando sempre Crisanti, anche una 'stupidaggine''
Gi.Ga.
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