Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
L'entusiasmo dimostrato ieri dai vertici dell'Azienda Ospedaliera di Modena rispetto ai primi risultati sull'efficacia dei vaccini (al 99%), ottenuti attraverso la misurazione del grado immunizzazione del personale ospedaliero al quale è stato somministrato, porta con sé il dubbio rispetto all'impossibilità di sapere, a differenza di ciò che si sa per altri tipi di vaccino sperimentati per anni, quanto, per il vaccino anti-covid, durerà la risposta immunitaria. Sei mesi? Un anno? Due? Di più? Non si sa. E' la prima volta che ci si trova di fronte ad una vaccinazione di massa con un vaccino, o una serie di vaccini, di cui non solo non si conoscono gli effetti sul lungo periodo ma nemmeno la durata dell'immunità raggiunta.
Un interrogativo giudicato fondamentale anche per la Regione Emilia Romagna che proprio ieri ha ricordato che con l'obiettivo i trovarvi risposta è stata avviata una ricerca condotta dall’Azienda Usl della Romagna con l’Unità operativa di microbiologia di Pievesestina di Cesena su 10mila dei propri operatori sanitari già vaccinati con prima e seconda dose, e che permetterà di conoscere 'la tempistica e la reale durata dell’immunità indotta dai vaccini anti-Covid'.
Domande e risposte che assumono un importanza più che importante, fondamentale, se poste in relazione al lento avanzamento delle vaccinazioni e delle seconde dosi. Ad oggi, sabato 27 febbraio, sono 134.000 le persone che le hanno ricevute e che possono essere considerate formalmente immunizzate. Erano 130.000 lo scorso lunedì. Forniture ridotte ed in ritardo rendono lento e basso l'incremento giornaliero dei soggetti immunizzati. Erano 600 al giorno la scorsa settimana, 800 in questa.
Pochi, troppo pochi, come abbiamo già avuto modo di rilevare, per potere consentire una vaccinazione di massa della durata inferiore a due anni.
Se la campagna vaccinale non procederà con ritmi e con numeri da subito 3-4 volte superiori a quelli attuali ci si ritroverebbe tra un anno o più probabilmente con migliaia di persone vaccinate nella prima fase non più coperte e con una campagna vaccinale ancora in corso e ancora lontana dalla copertura necessaria a garantire quell'immunità di gregge che a quel punto rimarrebbe sempre più lontana.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>