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‘In merito alla nota sulla Dialisi di Montefiorino, mi prendo la briga di rispondere perchè non sono più un portatore di interessi, ma conosco il problema’. A intervenire sul caso sollevato da una lettera pubblicata da La Pressa è Decenzio Bonucchi, ex-direttore Dialisi Provinciale.
Per l’Ausl il servizio dialisi non solo non è a rischio chiusura, ma non vi è stata alcuna riduzione nel periodo estivo. Per Bonucchi, in pensione da un anno, le cose stanno diversamente. Ma il dato confermato anche stamattina dalla Ausl parla chiaro: tre pazienti dializzati a Montefiorino usufruiscono del servizio, oggi come in inverno.
‘Penso innanzitutto che i preamboli abbiano bisogno di essere pertinenti e di avere senso; l’accostamento con la Repubblica di Montefiorino resiste fino a un certo punto. Invece che un mese e mezzo, la Dialisi di Montefiorino esiste da molti anni e nessuno vuole chiuderla.
Tantomeno per aprirla a Palagano, che fronteggia Montefiorino sulla stessa valle. Il problema estivo esiste da sempre: proprio quando il Centro per i cittadini potrebbe diventare una risorsa anche per il turismo, ecco che la necessità indiscutibile di garantire le ferie al personale toglie flessibilità al sistema (bisogna accorpare i turni dialisi a Sassuolo). La situazione tornerà a regime in autunno, con la fine delle ferie. Come ovviare al problema? Qui non c’entra la sinistra (incapace a livello locale di prevedere le situazioni anche se segnalate con ampio anticipo) e neppure la destra (che usa i finanziamenti come arma politica). C’entrano i medici che non stimolano l’utilizzo della dialisi domiciliare peritoneale perchè - non conoscendola - la considerano di serie B, c’entrano i cittadini che non governano la politica locale (perchè gli infermieri della dialisi residenti nella zona non sono stati trattenuti con gli opportuni incentivi? Perché non si entra in relazione con i comuni limitrofi del reggiano? - continua Bonucchi -.
C’entrano gli infermieri che non gradiscono la salita a Montefiorino nei mesi invernali, specialmente in carenza di qualsiasi incentivo. Siamo responsabili tutti noi perchè siamo ignoranti e non ci ricordiamo di Keynes: a chi parla di Montefiorino 1944 ricordo il piano Marshall. Keynes sostiene che ogni dollaro, lira, euro speso in opere/servizi pubblici costituisce una leva di investimento perchè genera lavoro e ricchezza per tutti. Questo proprio non ci entra nella testa anche se 6000 lavoratori ricevono lo stipendio dall’AUSL di Modena. La politica sanitaria locale non deve decidere soltanto su Montefiorino (che nessuno vuole chiudere), ma su tutto il comparto dialisi della provincia (esiste un progetto di ampliamento della dialisi domiciliare proprio nel Distretto di Sassuolo), a meno che non lo si voglia dare in mano ai privati (che vigilano fuori dalla finestra). Con buona pace di Bonaccini, dei Partigiani e dei cittadini di Montefiorino’.
Redazione Pressa
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