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Duemilaquattrocento mascherine chirurgiche donate dal Consolato cinese al Comune di Modena. A ritirarle a Milano, sono andati i volontari della Consulta Provinciale del Volontariato di Protezione Civile e del Gruppo comunale di Modena.
In accordo con il Centro coordinamento soccorsi, il Comune ha già destinato un numero cospicuo di mascherine (1000), alla Cra Vignolese in cui lavorano una cinquantina di persone per fornire assistenza e servizi ai 70 anziani non autosufficienti che la struttura accoglie.
Gli altri dispositivi - fa sapere il comune - saranno distribuiti a personale comunale impegnato nei servizi, anche domiciliari, e nell’assistenza alle persone.
In questi giorni si è sollevato forte il grido d'allarme degli operatori delle case protette, spesso costretti ad ottimizzare al massimo l'uso dei pochi dispositivi di protezione individuali ricercati e messi a disposizione direttamente da loro. Approvvigionamenti e scorte limitatissime in attesa che il grido d'allarme lanciato alle istituzioni locali e nazionali riceve risposta.
E in attesa che questa risposti arrivi da governo e Regione (quest'ultima attraverso le previsioni del commissario per l'emergenza Sergio Venturi ha annunciato l'arrivo questa settimana di un grande numero di mascherine teso a soddisfare la richiesta dei presidi sanitari, poi, in cascata, dalla prossima settimana, anche le strutture protette che hanno in carico soggetti a rischio come le Cra), a supplire alle carenze e alle risposte tardive del sistema locale, è arrivata la fornitura dalla Cina.
'In queste settimane, la corsa ai dispositivi, determinata dalla reale accresciuta necessità del personale sanitario o a rischio, ma anche dalla richiesta da parte di privati, accanto alla difficoltà di approvvigionamento, ha visto diminuire velocemente le scorte nei magazzini. L’amministrazione comunale ha però verificato con l’Azienda sanitaria locale che, come da indicazioni della Regione Emilia Romagna, in una logica di sussidiarietà, i dispositivi di protezione già arrivati, saranno in parte distribuiti dall’Ausl anche alle Case residenze anziani che si trovassero in effettiva necessità, in attesa che arrivino gli approvvigionamenti che ciascun gestore ha provveduto a ordinare, in modo che nessun resti privo dei dispositivi'
Redazione Pressa
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