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'Carenza di medici e specialisti, aspettiamoci ancora dai tre ai cinque anni di difficoltà'

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Il Direttore Generale Ausl Modena Brambilla fa il punto su strutture pubbliche. Dall'Università una svolta nei numeri dei nuovi iscritti a medicina e infermieristica ma bisognerà aspettare che si formino. Il Rettore Porro: 'Nuovi iscritti aumentati, ma per loro non abbiamo spazi'


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'Non voglio scaricare la responsabilità sulla programmazione nazionale ma la carenza di figure specialistiche e di Medicina Generale rappresenta un problema che va oltre Modena. In attesa che si formino nuove figure professionali abbiamo davanti alcuni anni in cui sarà richiesto ancora un forte impegno al personale specializzato in servizio. In particolare ne dovremo aspettare due o tre per la formazione di nuovi medici di medicina generale e 4 o 5 per le figure specialistiche. Per supplire a queste carenze abbiamo nel frattempo adottato strategie organizzative come gli investimeti sull'infermieristica territoriale e sulla telemedicina che aiutano ad ottimizzare le risorse umane. Ma bisogno dirlo chiaro, per alcuni anni, sul fronte del personale, avremo ancora problemi'. 

A margine del suo intervento in Consiglio Comunale a Modena dove si discute sugli investimenti da risorse PNRR sul fronte della sanità, il Direttore Generale Ausl Antonio Brambilla traccia una fotografia realista e senza fronzoli della situazione in provincia di Modena.

Una situazione tutt'altro che rosea, quella che emerge dai dati. La pandemia ha portato alla luce gli effetti di passate sottovalutazioni e mancati investimenti sulla sanità pubblica, politiche di tagli su risorse destinate sia al personale sia alle strutture. Non a caso i due grandi filoni di criticità della sanità nazionale e locale oggi evidenziati. Praticamente è come se sul fronte della formazione di medici e specialisti ci fosse si fosse saltata una generazione. Il punto fatto ieri in Consiglio Comunale è chiaro e preoccupante. Una carenza, quella relativa al personale della sanità, che potrebbe iniziare a trovare una risposta, seppur nel medio termine, nell'attuale numero delle nuove iscrizioni all'Università, 'salito del 20% per le nuove iscrizioni a Medicina e Chirurgia, al 30% per il corso di laurea in infermieristica e del 150% per la formazione specialistica'.

Insomma, una corsa contro il tempo, anzi per gestire il tempo che dovrà passare nell'attesa di avere nuove forze formate, e per supplire ad errori di programmazione nazionale consumati nel passato prepandemico e i cui effetti negativi sono letteralmente esplosi durante la pandemia. Una carenza, quella di personale che viaggia in parallelo con la carenza strutturale, sia in ambito sanitario e ospedaliero, sia universitario. Unimore non fa eccezione, anzi. Basta pensare 'che di fronte all'aumento dei nuovi iscritti - afferma il Rettore Porro - non abbiamo a disposizione spazi per il campus biomedico e in generale spazi sufficienti né per i corsi di laurea infermieristica, né per la specialistica né per Medicina generale. Si tratta di una assoluta emergenza per fronteggiare la quale abbiamo chiesto il coinvolgimento delle istituzioni e delle aziende sanitarie e ospedaliere. 


 
Il PNRR per la sanità

La sanità modenese esce profondamente trasformata da due anni di pandemia e ridefinisce obiettivi e direttrici d’intervento alla luce dell’esperienza fatta e degli investimenti previsti sul territorio dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): il più importante investimento sulla rete sanitaria provinciale della storia della sanità modenese. Il finanziamento complessivo per Modena è pari, infatti, a 72,9 milioni di euro: ai 45,5 milioni destinati dal Pnrr all’Ausl e ai 16,6 per l’Azienda Ospedaliero Universitaria, si aggiungono infatti i 10,8 milioni destinati sempre ad Aou dal Piano Nazionale Complementare. Il piano di realizzazione delle strutture definito dall’Azienda sanitaria territoriale prevede di destinare 19,8 milioni per le Case della comunità (con interventi di manutenzione straordinaria e nuove realizzazioni), 10,8 milioni per gli Ospedali di Comunità, 6,3 per il rinnovo di grandi tecnologie diagnostiche e 6,2 per tecnologie informatiche finalizzate alla completa digitalizzazione dei processi clinici negli ospedali;  2,4 milioni sono infine per le Centrali operative territoriali (COT), una con ruolo di hub a Modena e sei spoke negli altri distretti.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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