Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Lo aveva affermato oggi il DG dell'Ausl di Modena Antonio Brambilla e lo ha ripetuto nel pomeriggio la regione, per voce dell'Assessore Donini. Le strutture ed i piani vaccinali predisposti in regione e all'interno delle provincie sono in grado di gestire la quota di vaccinazione utile al raggiungimento dell'obiettivo delle 500.000 dosi giornaliere. Che per la regione significa dalle 37 alle 40.000 somministrazione giornaliere e provincia di Modena significa 5200 dosi al giorno. Il problema che continua a mancare l'elemento fondamentale: i vaccini. A dimostrazione di ciò il fatto che con la piena disponibilità di vaccini a Modena, nei centri distribuiti a Modena e provincia, sono state somministrate per due giorni consecutivi più di 500o dosi di vaccino giornaliere. Il 7 e l'8 aprile.
Poi la mancata disponibilità di dosi ha ridotto di circa la metà la quantità giornaliera somministrabile, fino ad arrivare alla giornata del 13 in cui al centro vaccinale di Modena alcune persone che si erano prenotate ed erano in attesa sono state rimandate a casa con un appuntamento rimandato per la mancanza di dosi.
Una situazione che ha avuto come conseguenza la sospensione delle prenotazioni per tutte le altre categorie, come il personale della scuola e dell’Università, le forze dell’ordine e le forze armate.
A fare il punto, oggi pomeriggio in video conferenza stampa, sull’andamento della campagna vaccinale in Emilia-Romagna, è stato l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini.
L’Emilia-Romagna ha ridefinito il piano della propria campagna vaccinale alla luce delle ultime disposizioni del Commissario nazionale, che impone anche un ‘passo’ di oltre 20mila somministrazioni al giorno a fronte delle forniture attualmente disponibili e in arrivo, pari alle 300mila dosi per l’Emilia-Romagna da oggi al 25 aprile.
Lo stesso piano del Governo prevede per l’Emilia-Romagna tra le 37mila e le 40mila dosi al giorno, quando in Italia il totale di somministrazioni giornaliere raggiungerà il mezzo milione: una soglia che il sistema vaccinale regionale sarebbe già ora in grado di garantire, come ha dimostrato nel mese di aprile, arrivando anche a oltrepassare quota 30mila, a conferma del fatto che, in presenza dei giusti quantitativi di vaccini, la macchina organizzativa è pronta a incrementare ulteriormente il ritmo.
Se tutto procederà come previsto dal Governo, si parte anche con la vaccinazione degli over60. Da lunedì 26 aprile saranno aperte le agende per gli appuntamenti vaccinali dei cittadini dai 65 ai 69 anni, quindi i nati dal 1952 al 1956 compresi, e due settimane dopo, lunedì 10 maggio, al via le prenotazioni per la fascia d’età 60-64 anni, cioè le classi dal 1957 al 1961. E quindi per tutti loro subito data, luogo e ora per la somministrazione.
A breve verranno definite le modalità precise, ma i canali saranno comunque gli stessi adottati finora (farmacie, Cup, Fse, web, numeri di telefono predisposti dalle Aziende sanitarie): un sistema che anche lunedì scorso, giorno di apertura delle agende per i 70-74enni, ha permesso a oltre 100mila emiliano-romagnoli di fissare data, luogo e ora dell’appuntamento. Il procedimento regionale, infatti, permette da subito di fissare la data della somministrazione, e non la sola possibilità di dare la propria disponibilità, a cui deve seguire poi una successiva comunicazione con l’effettivo appuntamento.
L’Emilia-Romagna, dunque, è già allineata alle indicazioni della struttura commissariale anche sulle categorie da vaccinare, perché più a rischio, e ha recepito la circolare del ministero della Salute sul vaccino Vaxzevira, noto come Astrazeneca: non sarà più somministrato a chi ha meno di 60 anni, ad esclusione di chi deve completare l’immunizzazione dopo aver già ricevuto la prima dose con quel vaccino.
Dalla struttura commissariale si attendono invece conferme se è possibile procedere a vaccinare il personale scolastico, universitario, delle forze dell’ordine e delle forze armate che si era già prenotato (perché considerato prioritario dal precedente piano nazionale), così come ulteriori indicazioni sono necessarie anche per capire come regolarsi con le carceri.
'Ci viene spesso chiesto- sottolinea l’assessore- della possibilità di vaccinare in farmacia: ecco, noi al momento non abbiamo bisogno di ampliare i punti vaccinali, che sono più di 140, ma di avere più vaccini a disposizione. Quando sarà il momento, coinvolgeremo i farmacisti come abbiamo già fatto per i tamponi e i test sierologici e come faremo per le persone gravemente sovrappeso, con un accordo regionale che proporremo alle associazioni di categoria”.
“Come Emilia-Romagna abbiamo dimostrato proprio in questi giorni di poter tranquillamente superare le 30mila somministrazioni giornaliere- prosegue Donini- ma dalla Struttura commissariale viene stabilito per noi un ‘passo vaccinale’ di 22mila dosi per non rischiare di esaurirle prima della fine del mese di aprile: è una situazione frustrante, per tutti i cittadini che aspettano il vaccino per tornare alla normalità e per il personale sanitario che lotta da oltre un anno senza mai risparmiarsi contro questa pandemia”