'Priorità alla scuola in presenza: per ribadirlo, lezioni in piazza'

Oggi, dalle 14,30 in piazza Grande primo appuntamento di una settimana di mobilitazione contro l'uso massiccio della Didattica a Distanza
'Scenderemo in piazza Grande per dire che la DAD non è scuola. Perché la scuola è in presenza e se non ci possiamo entrare allora portiamo la scuola in piazza, nel cuore della città. Per ricordare a chi è preposto al governo delle istituzioni che la scuola è fondamentale, irrinunciabile, per la formazione di una società civile, consapevole, istruita e colta. Senza scuola non c'è futuro'. Così i rappresentanti del gruppo 'Priorità alla scuola' che ha lanciato una settimana di mobilitazione per testimoniare con lezioni di piazza, l'importanza della scuola in presenza.
“La scuola in piazza”, così è stata identificata la serie di manifestazioni organizzata dal gruppo 'Priorità alla scuola', si avvierà oggi, giovedì 3 dicembre alle 14.30 con la lezione “Il taccuino dello scrittore, raccogliere idee per scrivere storie” della Prof Elisa Turrini; proseguirà venerdì 4 alle 14.
Sabato 5, sempre in Piazza Grande, alle 15.00 si terrà la manifestazione “A Natale regaliamoci la scuola”.
'Torniamo in piazza con una settimana di mobilitazione perché riteniamo che l’emergenza si possa superare solo attraverso una radicale riconversione ecologica e sociale con al centro un aumento di investimenti in servizi pubblici essenziali come sanità e scuola'. Di seguito i punti che saranno ribaditi nel corso degli eventi di piazza
- Tutto riapre, tranne le scuole,
- la curva dei contagi scende in tutti i Paesi d'Europa, anche in Italia;
- i primi con le scuole aperte, gli ultimi con le scuole chiuse
- l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il CTS denunciano le conseguenze psicologiche e fisiche della reclusione imposta ai minori, e le conseguenze della prolungata esposizione agli schermi
- le scuole non devono pagare il prezzo dell'inefficienza dei trasporti c
'L'istruzione è un diritto finora calpestato: non ci sono diritti senza scuola. Nel 2020 non c’è stata scuola in presenza per 130 giorni, chiediamo che suoni la campanella e riapra la scuola'

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