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Punto nascita Mirandola, parti sospesi, chiusura di fatto

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Nota ufficiale dell'Ausl che motiva la scelta con l'impossibilità di acquisire ginecologi dipendenti. Impossibile proseguire anche con l'apporto di personale esterno. La DG Ausl Petrini: 'Viviamo la situazione con grande sofferenza'. Già pronto un piano per dirottare le gestanti in altri punti nascita


Punto nascita Mirandola, parti sospesi, chiusura di fatto
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'Nonostante gli sforzi non è stato possibile acquisire ginecologi dipendenti per il Punto Nascita. Ciò impatta in una misura tale da rendere necessaria la sospensione dell’attività di assistenza al travaglio-parto'. La notizia temuta e attesa, in parte da anticipata da La Pressa nei giorni scorsi, è arrivata e ufficializza lo stop dei parti al punto nascita di Mirandola. Uno stop che per carenza di personale e costi elevati nell'affidamento a prestazioni esterne aveva portato la commissione tecnica regionale ad esprimersi per il no alla proroga all'apertura. Oggi l'Ausl, lo ha detto chiaro al Comitato di distretto tra l’Azienda USL di Modena e i Sindaci del Distretto sanitario di Mirandola: non ci sono più le condizioni, nemmeno attraverso l'apporto di personale esterno, per proseguire. In sintesi, parti sospesi alla struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia del Santa Maria Bianca.

'A determinare la difficile situazione - scrive l'Ausl in una nota - è l’esito negativo di tutte le numerose attività di reclutamento messe in campo dall’Ausl, di concerto con la Regione e tutte le altre Aziende sanitarie modenesi. A ciò si aggiunge un ulteriore pensionamento su Mirandola, che riduce il numero dei professionisti, le molte maternità che hanno interessato professioniste attive sull’Area Nord (Carpi e Mirandola), che non consentono più l’integrazione funzionale tra i professionisti sui due reparti, così come nuove maternità su altre sedi provinciali che limitano le possibilità di rotazione dei professionisti. Tale circostanza, che rispecchia una carenza generalizzata di queste figure mediche a livello locale e nazionale, si è purtroppo manifestata all’indomani del covid, che già ha fortemente provato il personale'

'Fino ad oggi l’assistenza è stata garantita grazie alla grande professionalità e dedizione del Direttore dell’UOC Alessandro Ferrari e di altri due ginecologi ma lo stesso Direttore, unitamente alla Direttrice del Dipartimento Materno infantile, Maria Cristina Galassi, (la stessa che dal 2011 al 2017 guidò il processo di gestione dei percorsi di nascita che portarono alla riduzione dei parti e alla chiusura del punto di nascita di Pavullo), ha comunicato che la disponibilità di personale interno ora è tale da non consentire di mantenere l’attività di assistenza al travaglio-parto, nemmeno in integrazione con personale proveniente dall’esterno'

Nonostante la richiesta della Regione e dei Sindaci del Distretto sia sempre stata per il mantenimento del Punto nascita, si rende dunque necessaria una sospensione di tale attività, finché non sarà possibile ripristinare condizioni idonee sia dal punto di vista clinico e del rischio, sia dal punto di vista della continuità assistenziale necessaria a garantire la corretta presa in carico delle pazienti'. Se non è una chiusura di fatto, poco ci manca. Parole e condizioni ricalcalcano e ricordano quelle in pronunciate ed ascoltate cinque anni fa, nel momento in cui venne decretata la chiusura di Pavullo. Ma qui con una differenza. Che per sospendere l'attività l'Ausl non ha atteso nemmeno la risposta del Ministero alla richiesta di deroga.

'Nel pieno rispetto delle preoccupazioni relative a tale decisione - sottolinea l'Ausl - si ribadisce che l’obiettivo principale è la sicurezza delle donne del territorio e dei nascituri, che occorre continuare a garantire, oltre che la tutela dei professionisti che tanto si sono spesi all’interno della struttura.
Continuerà ad essere garantita a Mirandola l’assistenza nelle fasi pre e post-parto previste dal Percorso Nascita dell’Azienda USL di Modena, in una logica di integrazione tra ospedale e territorio e di personalizzazione e massima sicurezza per mamme e bimbi. Le donne con un percorso di presa in carico già avviato sono state contattate e saranno accompagnate verso il parto nel Punto nascita che sceglieranno, mentre le future gravidanze saranno inserite all’interno del Percorso Nascita che negli ultimi anni si è consolidato e che sarà ulteriormente potenziato. Sarà inoltre sviluppata la chirurgia ginecologica, consentendo così un rafforzamento dell’offerta sanitaria per le donne del distretto mirandolese e la riduzione delle liste d'attesa. L’Ausl continuerà a lavorare per il reperimento di personale, come ha fatto finora, con strategie diversificate: concorsi pubblici ripetuti in corso d’anno con bandi sempre aperti, scorrimento di graduatorie di concorso di altre aziende regionali, contratti di libera professione, contratti Covid per specializzandi, accordi con professionisti di Azienda Ospedaliero – Universitaria e Ospedale di Sassuolo per l’acquisizione di turni di attività aggiuntiva e acquisizione di personale tramite cooperative che necessità però, come più volte precisato, del supporto funzionale dei professionisti strutturati. 

“Viviamo questa situazione con grande sofferenza – dichiara Anna Maria Petrini, Direttrice Generale dell’Azienda USL di Modena – perché nonostante tutte le iniziative messe in campo non disponiamo al momento di medici sufficienti per la prosecuzione dell’attività di assistenza al travaglio-parto. La sicurezza delle mamme e dei neonati viene però al primo posto. Non possono esserci casi nei quali non siamo in grado di offrire il meglio dell’esperienza e della competenza: la sicurezza è al centro delle nostre attività e sforzi. Allo stesso tempo non possiamo chiedere ai nostri professionisti più di quanto hanno già fatto e desidero che giunga a loro il ringraziamento nostro e, tramite le istituzioni, la vicinanza di tutti i cittadini. Ci auguriamo di poter trovare le risorse necessarie a una ripresa dell’attività e nel frattempo garantiremo un potenziamento dei percorsi territoriali di presa in carico delle donne in gravidanza del Distretto mirandolese e dell’attività chirurgica ginecologica”.

L'Ausl aveva già pronto il piano per indirizzare ad altri punti nascita le donne gestanti

Con la sospensione dell’attività di assistenza al travaglio-parto si modificano i percorsi per le donne del territorio, con l’obiettivo di assicurare la massima sicurezza e la migliore presa in carico.

Grande attenzione, in questo frangente, alle fasi pre e post-parto previste dal Percorso Nascita dell’Azienda USL di Modena, in una logica di integrazione tra ospedale e territorio e di personalizzazione e sicurezza per mamme e bimbi.

La prima novità è l’introduzione di un numero di telefono sempre attivo, 0535 602247, che garantisce un collegamento diretto con l’Ostetrica presente h24, che svolgerà una funzione di accoglienza e supporto offrendo alle donne che dovessero manifestare dubbi o urgenze un orientamento verso il percorso più appropriato. Il numero è lo stesso già utilizzato per contattare il reparto, e dunque già noto sul territorio e verrà fornito a tutte le donne in gravidanza. Ciò a integrazione dell'accoglienza già attiva presso il Consultorio di Mirandola.

Già in corso il monitoraggio di tutte le donne con gravidanza a termine, che stanno scegliendo un diverso Punto nascita e che in questi giorni verranno contattate per una verifica periodica delle loro condizioni cliniche. Le cartelle della gravidanza vengono condivise con il Punto nascita provinciale scelto e così avverrà per tutte le donne del Distretto.

Rispetto alla scelta del Punto nascita, le future gravidanze saranno inserite all’interno del Percorso Nascita che prevede:

●      personalizzazione della fase di accompagnamento al parto presso il Punto Nascita identificato;

●      dimissioni con presa in carico da parte dell’ostetrica che assisterà mamma e bimbo nella prima settimana dopo il parto

●      dimissioni protette nelle gravidanze multiproblematiche

I percorsi di emergenza-urgenza vengono gestiti secondo protocolli già consolidati su tutto il territorio provinciale e volti ad assicurare la migliore presa in carico della donna e del feto. Le gravide del territorio potranno recarsi negli ospedali di Carpi, Policlinico di Modena, Ospedale di Sassuolo o, in caso di grave emergenza, contattare il 118 che provvederà al trasporto nella maniera più appropriata. Su Mirandola, invece, il numero di telefono potrà garantire un consulto ostetrico telefonico alle gravide, al fine di offrire loro una pronta risposta e indirizzarle al percorso più idoneo in base alla loro condizione.

Redazione Pressa
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