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R-Nord, ultima chiusura per la Coop, ora l'unico negozio alimentare è l'African Market

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Ultimo giorno per il supermercato da sempre presente nel comparto. Schiacciato dal declino urbano e sociale che decine di milioni di euro pubblici non hanno sanato


R-Nord, ultima chiusura per la Coop, ora l'unico negozio alimentare è l'African Market
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Scaffali vuoti, sorrisi amari, degli addetti e dei clienti, nelle ultime ore di apertura del supermercato alimentare a marchio Coop all'R-nord. Da questa sera si chiude. Per sempre. Quel marchio che dalla nascita del comparto, un tempo fiore all'occhiello dello sviluppo economico e sociale di Modena, rappresentava il simbolo della spesa alimentare, non ci sarà più. Schiacciato dal declino sociale ed urbano, oltre che dalle politiche abitative, che negli ultimi 20 anni e nonostante oltre 20 milioni di euro spesi in una riqualificazione sociale ed urbana rimasta sul cartello che campeggia all'ingresso, su via Canaletto, lo hanno ridotto ad una sorta di ghetto sociale ed etnico, dal quale, se possibile, fuggire.  Dove passando per la galleria ci si sente stranieri in patria, perché pochissimi parlano italiano.

Gli africani sono in netta maggioranza numerica in un comparto dove in circa l'80% dei poco di 200 alloggi, di cui ora più della metà pubblici, vivono stranieri.


Non integrazione ma disintegrazione sociale in salsa modenese a fatica contrastata dalle poche attività sportive e sociali rimaste in vita soprattutto grazie al pompaggio di denaro pubblico o condizioni agevolate. Perché i privati, dai negozi ai bar alle associazioni di categoria (ultima a trasferirsi è stata la sede della Coldiretti), se ne sono andati. È poco importa che al posto di quel supermercato ne nasca un altro. Nonostante le enormi potenzialità della zona. A due passi dal centro storico, dalla stazione, e dalla tangenziale. E anche la Coop non ha retto all'impatto del peggioramento della situazione economica e sociale negli ultimi anni. L'investimento di alcuni anni fa, fatto insieme al Comune, per riammodernare la galleria, il supermercato, e riaprire il bar in posizione strategica all'ingresso principale, è stato annullato dalle difficili condizioni in cui di giorno e di notte spaccio, prostituzione, bivacchi di senza fissa dimora, trasformano quel luogo, rendendolo invivivile e da evitare, soprattutto nelle aree esterne.

Il bar tavola calda riaperto è stato chiuso alcuni anni fa, anche per questo. 

Per la Coop, che avrebbe dovuto affrontare a breve l'avvento dell'Esselunga dopo gli effetti non certo positivi dell'apertura di Eurospar sulla Nonantolana, a poco più di un chilometro, il colpo finale. La chiusura definitiva, annunciata nei giorni scorsi, è arrivata oggi e lascia spazio solo all'immagine dell'unico punto vendita alimentare rimasto: un market etnico africano. Lontanissimi i tempi in cui l'R-Nord era il simbolo dello sviluppo sociale, urbano e commerciale della città: con una galleria commerciale con più di 20 negozi di ogni tipo, bar, un ristorante, servizi pubblici tra cui l'ufficio igiene Ausl e gli ambulatori della medicina sportiva. Con tanto di sottopasso (chiuso e tombato da quasi 20 anni) che consentiva il passaggio pedonale e ciclabile in piena sicurezza. Superando la via Canaletto. Un mondo che le trasformazioni sociali e le recenti politiche locali che prive di una visione e di una prospettiva quelle trasformazioni non hanno saputo affrontare, è mano a mano svanito, smantellato pezzo a pezzo. Trasformando lo sviluppo in declino, le opportunità in difficoltà, la prospettiva nel suo contrario. Con un prezzo sociale ed economico enorme che solo un cambio di rotta potrebbe, negli anni, forse, sanare.
Gi.Ga.


Redazione Pressa
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