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Il mare dei dati sul Covid hanno praticamente cancellato dalle pagine della cronaca quelli di un'altra emergenza, che nemmeno il covid ha frenato. Quella del mare di sbarchi clandestini sulle coste italiane di migliaia di migranti trasportati su mezzi di fortuna. Che spesso hanno causato tragedie. Il numero dei morti nel Mar Mediterraneo, da gennaio al 17 dicembre 2020, secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per la Migrazione, è stato di 1.096 migranti. Tra questi anche bambini di cui da mesi anche i governi nazionali, regionali e locali, così come le associazioni umanitarie che ricordiamo nei tanti flash mob di piazza, sembrano non parlare più.
Dati tragici che vanno in parallelo con quello del numero degli sbarchi clandestini, più che triplicati nel 2020 sulle coste italiane. Dal primo gennaio al 31 dicembre 2020, le persone sbarcate sono state 34.134. Erano 11.471 nel 2019.
Quasi un terzo del totale arrivate clandestinamente, via mare, nel 2020 dichiara nazionalità tunisina. Ovviamente tutta da verificare in Italia, insieme all'identità.
Nemmeno l'emergenza Covid che aveva bloccato gli spostamenti pare avere fermato gli sbarchi verso l'Italia e gli spostamenti dei migranti. Solo marzo ha registrato numeri lievemente inferiori al 2019. Per il resto da aprile il trend di crescita, con numeri tripli rispetto all'anno precedente, è ripreso. Toccando il picco a luglio, con più di 7000 sbarchi. Soggetti accolti subito negli HUB nazionali e poi, come detto, trasferiti negli Hub regionali e nei centri di accoglienza provinciali
In funzione di un piano che dal 2014 non è mai uscito dall'emergenza. Di nome e di fatto. A Modena, inseriti nel piano di accoglienza nazionale attivo dal 2014, ne sono presenti circa ogni anno circa 1.500
I dati 2020 hanno portato il totale complessivo dei migranti accolti oggi sui territori, con permessi provvisori di richiedenti asilo, a 79.938. Divisi nelle regioni d'Italia. L'Emilia-Romagna è seconda assoluta per numero di migranti accolti. Ne ha in carico 8.392, il 10% del totale nazionale. Prima assoluta in Italia per numero di migranti accolti, c'è la Lombardia, con 10.494, pari al 13% del totale. Al terzo posto il Lazio con 7491.
Numeri ufficiali che non tengono conto di tanti clandestini che una volta sbarcati in Italia fanno perdere le proprie tracce, evitando di essere inseriti nei percorsi di accoglienza. Che si vanno ad aggiungere ai nuovi irregolari che escono dai percorsi di accoglienza perché fuggono o perché non viene riconosciuto loro il diritto di asilo o lo status di rifugiato.
Degli 8.392 migranti accolti in regione, 2.223 sono accolti nel progetto Siproimi (ex Sprar), gestito dagli enti locali con risorse nazionali, e 6.169 accolti nei CAS (Centri accoglienza straordinaria), ovvero nel piano nazionale gestito a livello di ogni singola provincie dalla prefetture, con risorse nazionali, e con l'affidamento diretto del servizio a cooperative sociali ed associazioni e che in provincia di Modena registra da anni un saldo annuale di 1500 migranti richiedenti asilo accolti.
Purtroppo di questo saldo non è dato ancora conoscere i numeri in ingresso ed in uscita dai percorsi di accoglienza e dei tanti (presumibilmente oltre il 50% stando alle evidenze degli anni precedenti) che non avendo riconosciuto il diritto di asilo, hanno fatto ricorso e/o ottenuto permessi umanitari straordinari, o formalmente risultano irregolari e, come tali, spesso (come la cronaca quotidiana evidenzia), senza fissa dimora. Su questo fronte, lo ricordiamo, il Comune di Modena, per voce dell'Assessore ai servizi sociali in risposta, nel settembre scorso, ad una specifica interrogazione del Consigliere di Forza Italia Giacobazzi, non è stato in grado di fornire i dati di merito, affermando che la Prefettura stessa non li aveva forniti. Impegnandosi di conseguenza ad ottenerli. Quei dati ancora non ci sono.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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