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Il comunicato stampa con il quale ieri la Regione ha annunciato il via ai lavori per l'adeguamento dell’altezza degli argini della cassa di espansione e la loro sagomatura, ai fini dell'utilizzo dell’invaso a scopi irrigui in caso di necessità, accompagnato da una serie di opere di compensazione ambientale, fa emergere ancora più evidentemente i ritardi nell'avvio dei lavori per l'innalzamento del livello di laminazione del sistema della cassa di espansione per piene con Tempo di Ritorno 50 anni. Ovvero quello che prevede il rifacimento del manufatto di contenimento e che come tale avvierebbe il percorso, diviso in tre stralci, per l'aumento del livello di sicurezza idraulica dell'intero sistema delle casse con obiettivo di proteggere l'area a valle della casse, e quindi anche Modena, da piene con Tempo di Ritorno 200 anni.
In questa cornice ve inquadrato, appunto, l'intervento annunciato ieri dalla Regione che riguardando 'solo' l'innalzamento degli argini dei bacini di espansione ma al fine di trasformarli anche in bacini per uso irriguo se necessario (l'unico per il quale in assenza di altri progetti per la sicurezza si sono riusciti ad intercettare fondi PNRR), nulla di fatto c'entra con i lavori per l'innalzamento del livello di laminazione e, in generale, per la sicurezza, almeno nei termini e nell'indirizzo previsto dalla stessa Regione e già recepito, anche in termini di varianti urbanistiche, dal Comune di Modena, da almeno 3 anni.
In sostanza, una funzione, quella irrigua, che ha giustificato anche l'utilizzo di 27 milioni da risorse PNRR che ha quindi poco o nulla a che fare con l'innalzamento strutturale del livello della sicurezza idraulica del sistema che al di la di qualche miglioramento in termini di pulizia a monte del manufatto, non presenta alcun aspetto strutturale.
Del resto è lo stesso Assessore Priolo a confermarlo. 'I fondi che verranno utilizzati fanno parte dei finanziamenti destinati dal Pnrr per accrescere la disponibilità di risorsa idrica a fini irrigui' Nonostante ciò è lo stesso assessore che afferma come stia 'per partire un’opera, destinata a rafforzare la sicurezza del nodo idraulico di Modena, tra i principali dell’intera regione: un cantiere particolarmente atteso da chi vive e lavora sul territorio, che verrà svolto nel pieno rispetto della dell’ambiente”.
Gli interventi alla cassa di espansione
Aumentare il volume della Cassa, per accrescere la capacità di laminazione (cioè di contenimento dell’acqua in caso di piena del Secchia) e, quindi, consentire il transito a valle delle acque del Secchia in maggiore sicurezza, in caso di piena. È l’obiettivo del cantiere al via, che punta ad adeguare gli argini del fiume. Per farlo, sarà utilizzato il terreno prelevato direttamente nelle aree interne alla Cassa di espansione dove, per effetto della laminazione, si sono formati depositi importanti, in prevalenza a monte delle opere di sbarramento. In questo modo, sarà anche possibile recuperare una parte del volume da destinare all’invaso.
Poiché le aree di intervento si trovano all’interno di una Riserva naturale Regionale nonché Sito della Rete Natura 2000 (ZSC-ZPS - Casse di espansione del Secchia), sono previste opere di compensazione concordate con l’Ente per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale, gestore dell’Area protetta, il Servizio Parchi della Regione ed il Ministero dell’Ambiente. Nell’ambito del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, è stato anche concordato l’ampliamento delle zone protette per quasi 200 ettari.
Nel dettaglio, verrà realizzata una serie di rami fluviali per favorire la creazione nuovi habitat e ampliare la superficie della zona protetta, con circa 100 ettari di nuovi boschi lungo le rive del fiume.
Si procederà inoltre allo sfalcio della vegetazione nell’area di prelievo dei sedimenti, dove è prevista anche la bonifica da eventuali ordigni bellici. Le operazioni saranno svolte in modo da assicurare il rispetto dei tempi di nidificazione dei volatili. A partire dai mesi primaverili e per tutto il corso dell’estate sarà quindi movimentato il materiale terroso. In autunno, poi, inizieranno le opere di compensazione con la creazione di boschi e zone umide. Per la durata del cantiere, l’area protetta sarà mantenuta fruibile per le parti non interessate dalle opere.
La manutenzione straordinaria del verde
Nei prossimi giorni prendono il via anche interventi di manutenzione straordinaria della vegetazione lungo le rive del Secchia, a partire dal confine regionale da valle verso monte, su entrambe le sponde, fino alle aree a monte dell’abitato di Concordia sul Secchia. L’obiettivo è migliorare le condizioni di deflusso del corso d’acqua nel tratto di competenza AIPo (per un importo complessivo pari a 300mila euro). I lavori dureranno circa 90 giorni. Le tecniche di esecuzione sono finalizzate a una corretta ed equilibrata gestione della vegetazione in alveo, attraverso tagli selettivi, per consentire sia la riduzione del rischio idraulico che la valorizzazione ecologica e ambientale del territorio.
Il funzionamento della cassa di espansione sul fiume Secchia