Tumori pancreatici: da Modena una nuova speranza
Grazie a una combinazione di terapia genica e chemioterapia. Elaborata in uno studio dell’equipe diretta dal prof. Massimo Dominici pubblicato sulla rivista scientifica americana Cell Reports Medicine
Per questo motivo il tumore al pancreas è ancora oggi uno dei più gravi, per l’assenza di terapie in grado di cambiarne la prognosi che è ancora di pochi mesi per la malattia metastatica, ovvero l’80% dei pazienti. Nel mondo si stimano circa mezzo milione di casi all’anno, mentre in Europa ogni anno circa 130.000 pazienti si ammalano di tumore pancreatico con una mortalità, purtroppo, quasi sovrapponibile. In Italia, tale drammatico scenario riguarda circa 15.000 concittadini. Nel 2040 le previsioni per l’Europa sono ancora più fosche, con la previsione di aumento dell’incidenza sino ai 180.000 casi anno. “Il nostro gruppo di ricerca – hanno aggiunto il prof. Dominici e la dottoressa Grisendi – si è quindi si è quindi chiesto il motivo di questi ancora insoddisfacenti risultati clinici, interrogandosi se l’insuccesso delle attuali terapie possa essere imputabile al fatto che le cure ad oggi approvate hanno considerato come bersaglio esclusivo solo le cellule tumorali. Tuttavia, è noto che la complessità del tumore del pancreas riguarda anche la presenza di numerose cellule di supporto – dette stromali - che, sebbene non completamente tumorali, sono un costante aiuto alla crescita tumorale ed alla capacità di difendersi dai trattamenti. Quindi abbiamo scommesso sul fatto che nuovi trattamenti debbano necessariamente danneggiare fino ad eliminarle anche queste abbondanti cellule stromali oltre che il tumore in sé”. I ricercatori hanno pensato di utilizzare cellule stromali normali prese dal tessuto adiposo - dette cellule staminali/stromali mesenchimali - e di modificarle geneticamente per la produzione di un potente agente anti-tumorale, detto TRAIL. In questo modo si è voluto “ingannare” il tumore pancreatico sostituendo le cellule stromali tumorali con cellule stromali modificate anti-cancro con lo scopo di far rilasciare il loro carico letale in prossimità del tumore stesso. Non solo, il gruppo di ricerca ha anche ipotizzato che la combinazione di questo trattamento di “sostituzione” stromale, associato alla somministrazione di un tradizionale chemioterapico quale la gemcitabina, potesse generare un migliore effetto terapeutico.
I ricercatori hanno poi creato quello che è stato definito un avatar tumorale, ovvero un modello tridimensionale rappresentativo - con tumore e stroma maligno – del cancro pancreatico umano. Questi avatar sono stati quindi trattati dalla combinazione di terapia genica e chemioterapia. “In questo modo – conclude la dottoressa Grisendi – abbiamo hanno scoperto che la combinazione di cellule stromali da grasso secernenti TRAIL e gemcitabina colpiva sia le cellule tumorali – anche le più aggressive – sia le cellule stromali alternandone anche le capacità supportive per la crescita tumorale grazie anche ad un profondo impatto in ancora inesplorati meccanismi molecolari. In aggiunta, in due diversi modelli animali di cancro pancreatico, i ricercatori hanno ulteriormente validato la capacità della combinazione nel ridurre significativamente la massa tumorale indicando anche una riduzione delle metastasi a distanza”.I Ricercatori coinvolti
Lo studio a Modena, oltre ai ricercatori (Dr.sse G. Casari, C. Chiavelli, V. Masciale, A. Melandri, C. Spano e Dr. M. Farshchian, F. Lepore) e gli oncologi clinici (Dr. A. Spallanzani), ha visto l’integrazione di competenze veterinarie e di chirurgia epato-bilio-pancreatica (Dr.ssa G. Spattini, Prof. F. Di Benedetto, Dr. P. Magistri e Dr.ssa B. Catellani), di chirurgia plastica e ricostruttiva (Dr.ssa C. Marra) oltre che i preziosi supporti dell’Anatomia Patologica (Prof. A. Eccher e L. Reggiani Bonetti), della Statistica Medica (Dr. F. Banchelli e R. Cuoghi-Costantini) e del Centro Grandi Strumenti di UniMoRe (J. Vinet). Degni di nota ed ora operativi presso Evotec Modena srl, i ricercatori Dr.ssa O. Candini ed il Dr. M. Dall’Ora.
Progetto “Health Extended ALliance for Innovative Therapies, Advanced Lab-research, and Integrated Approaches of Precision Medicine - HEAL ITALIA” tematica 6 “Innovative diagnostics and therapies in precision medicine” cod. Progetto PE0000019 – CUP E93C22001860006
PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) – MISSIONE 4 “Istruzione Ricerca” COMPONENTE 2, “Dalla ricerca all’impresa”, Investimento 1.3, Creazione di “Partenariati estesi alle università, ai centri di ricerca, alle aziende per il finanziamento di progetti di ricerca di base” finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU- rif. Avviso MUR 341/2022Nella foto, il Prof. Massimo Dominici
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