Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Purtroppo quello che ho visto mentre ero in ferie mi ha dato lo spessore di quanto non abbiamo capito niente. Oggi abbiamo lo stesso problema che avevamo a luglio e agosto del 2020. Dopo le feste per la vittoria del campionato europeo ci abbiamo messo di tutto e di più, arrivando fino alle feste con 1000 persone a Rimini. Siamo annichiliti da questa situazione. Il distanziamento sembra non interessi più a nessuno, tenere la mascherina si fa in certi contesti ma in tanti altri no, sembra non interessi nulla, compreso il rischio in caso di mantenimento di questo trend in crescita, di mettere nuovamente sotto stress il personale ospedaliero, che invece ha bisogno di un pausa e di riposo dopo un anno e mezzo sotto pressione'. Il Direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena è costretto dalle circostanze a ritornare su un tema che in ogni occasione ha dimostrato essere per lui particolarmente caro.
Quelle delle precauzioni per ridurre la circolazione del virus, fondamentali sia quando i vaccini non c'erano e tanto più oggi, che i vaccini ci sono. 'Purtroppo stiamo registrando le stesse situazioni dell'estate dello scorso anno, ovvero condizioni in cui il virus sguazza' - afferma.
Insomma quella soglia di attenzione che si sperava potesse esserci, memori (o forse a questo punto immemori), di ciò che seguì l'estate da liberi tutti come dello scorso anno, sembra non esserci. Anzi quest'anno forse con un effetto negativo in più. Quello generato, tra la popolazione di vaccinati, dall'illusione, alimentata anche da messaggi istituzionali, accompagnati da spot nazionali TV, di essere immuni e di potere riconquistare, con il vaccino, la possibilità di eliminare nuovamente le distanze e l'uso della mascherina. Cosa che non è, anzi che si dimostrato purtroppo essere profondamente sbagliato.
'Vaccini e regole di distanziamento, di igiene, ed uso della mascherina, devono continuare a convivere e rappresentano, insieme, le uniche vie per uscire dalla pandemia' - viene ribadito dall'Azienda Ospedaliera.
Anche perché dire che il vaccino rende immuni equivale ad un messaggio altrettanto sbagliato. 'Non funziona così' - afferma Claudio Vagnini. 'Vaccinare ci mette nella condizione di poter creare anticorpi mirati sotto stimolo sotto stress. Ciò induce l'organismo a produrre una serie di anticorpi, ma la memoria immunitaria varia nei tempi e dai soggetti. Per i soggetti più fragili già si parla di terza dose. Bisogna continuare a seguire quelle regole di comportamento che sembrano dimenticate'
Gi.Ga.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>