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Notte in vigile attesa per gli argini, piene di Secchia, Panaro e Tiepido in transito nella notte a Modena

Data: / Categoria: Societa'
Autore:
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I picchi di piena sono stati raggiunti dalla mezzanotte all'una, domattina attraverseranno l'Area Nord


Notte in vigile attesa per gli argini, piene di Secchia, Panaro e Tiepido in transito nella notte a Modena
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Un silenzio surreale piomba alla Fossalta di Modena dove per la prima volta dalla loro realizzazione, si sperimenta l'efficacia delle mura e delle porte di acciaio fissate su strada Curtatona per impedire l'esondazione delle acque di piena del Tiepido. Si guarda l'acqua, che lambisce le case, un intero quartiere. Che già dalla mattina aveva superato il punto più basso dell'intera area della Fossalta, all'altezza del ponte Curtatona, lambendo invece il piano strada del ponte sulla via Emilia col giungere della sera. Ancora quaranta centimetri e l'acqua poteva uscire da li. Ma non è successo. La piena ha raggiunto il suo picco intorno all'una della notte stabilizzandosi. Anche grazie al Panaro che avanti nemmeno un chilometro ha continuato a mantenersi, anche nel picco di piena, ad un livello più basso di quello della Fossalta e quindi a ricevere acqua dal Tiepido.

Un equilibrio particolare che nel dicembre 2020 si era rotto facendo rigurgitare l'acqua che non sfogava in Panaro di nuovo alla Fossalta, nel bacino del Tiepido, esonda do ed allargando fabbriche, uffici, case. Anche se la Fossalta è ora maggiormente protetta dai muri recentemente realizzati, rimane la preoccupazione per la tenuta degli argini, su tutto il bacino idraulico di Secchia e Panaro, a valle delle rispettive casse di espansione. Da Modena alla bassa. Dalla Fossalta il Tiepido, dopo essersi immesso in Panaro, scorre verso la bassa transitando a ponte di Navicello Vecchio (chiuso in via precauzionale) e, più avanti, da quel punto in cui l'argine si ruppe, il 6 dicembre 2020, a Bagazzano, invadendo Nonantola.

Analogo passaggio del picco di piena, dalla mezzanotte, nel tratto modenese del fiume Secchia, con Ponte Alto e Ponte dell'Uccellino chiusi al traffico dal pomrriggio.

A Ponte Alto transito del picco di piena poco dopo la mezzanotte, a 9,55 metri, di mezzo metro sotto ai 10,1 del livello di allerta rossa. Ma in quel tratto che parte dalla rotatoria di San Pancrazio e fino al Ponte dell'Uccellino (anch'esso chiuso), gli argini rialzati negli ultimi anni, dopo la rotta e l'alluvione del 2014, garantiscono una sicurezza in più capace di compensare l'inadeguatezza della cassa di espansione che riesce a tagliare soltanto picchi di piene piccole. Così come lo è l'intero sistema idraulico modenese sul quale, in definitiva si è iniziato ad intervenire, se non consideramo l'adeguamento del 2012 del manufatto di contenimento della Cassa Panaro, soltanto dopo l'alluvione del 2014. E con interventi nemmeno strutturali, poco più che tampone se si considera che nessuno di questi ha portato ad un innalzamento del livello di sicurezza generale. Fatto sta che gli interventi di rialzamento degli argini e risagomatura alveo sul fiume Secchia, nel tratto da Ponte Alto e fino al punto dell'Uccellino, un contributo in più di sicurezza, quantomeno in quei tratti strategici per il passaggio a Modena, è stato dato. Rientrata anche l'esondazione di acqua e fango sulla Strada Nuova Estense.  

A Serramazzoni riaperta in serata, ma a senso unico alternato, la strada provinciale 3 “Via Giardini” in località La Fontanina, dove nella mattina di martedì 2 maggio di era verificato il distacco e la caduta in strada di massi rocciosi senza il coinvolgimento di mezzi o persone. Il tratto interessato era stato chiuso al transito per consentire le operazioni di ispezione e rimozione dei detriti ed ha riaperto con un senso unico alternato regolato da semaforo.

Redazione Pressa
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