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Due modenesi di 27 e 42 anni e un vignolese di 49 sono raggiunti in queste ore del provvedimento DASPO per un anno emesso dal Questore di Modena in via d’urgenza. I due modenesi, individuati grazie alle immagini della Polizia raccolte durante la protesta del 1 ottobre scorso davanti allo stadio in occasione di Modena Albinoleffe, persa a tavolino, si sono resi responsabili del lancio su via Monte Kosica, già bloccata dalla protesta degli Ultras, di petardi e fumogeni. Il vignolese, di 49 anni, che aveva il volto travisato, è stato denunciato per comportamenti provocatori e tali da compromettere l’ordine e la sicurezza pubblica.
Un provvedimento emesso in via d'urgenza - ha affermato questa mattina il Capo di Gabinetto della Questura di Modena Francesco Panetta, per prevenire eventuali successivi disordini negli altri appuntamenti sportivi previsti.
Il provvedimento vieta ai soggetti di avvicinarsi ed accedere per un anno a qualsiasi evento sportivo
Indagini sono in corso per individuare altri responsabili dei disordini e anche in riferimento all’irruzione, avvenuta due giorno due giorni dopo la protesta allo stadio (replicata in toni più soft ieri in occasione della seconda sconfitta a tavolino contro l'Albinoleffe), nella sede del Modena Calcio, durante una riunione dell’ormai ex Amministratore Unico Antonio Caliendo. Sede che il Modena calcio ha l'obbligo di lasciare entro oggi, giorno in cui è scattato lo sfratto esecutivo ordinato dal Comune che dopo la rescissione della convenzione è rientrato nella piena disponibilità dell'impianto, obbligando il Modena a lasciare l'area. A quanto riferito il Modena avrebbe già iniziato le operazioni di sgombero dei locali trasferendo il materiale al Club Mammut, di proprietà della società gialloblù, ed entro oggi i locali dovrebbero essere liberati. La conferma è arrivata anche dal Comune, proprietario della sede insieme allo stadio, che con i propri operatori sta seguendo le operazioni di sgombero.
Redazione Pressa
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