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'Accoglienza profughi, che Imu e Tari pagano i proprietari degli immobili?'

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La capogruppo Lega Nord a Castelfranco Emilia Cristina Girotti Zirotti


'Accoglienza profughi, che Imu e Tari pagano i proprietari degli immobili?'
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'Che l’immigrazione, dietro il paravento del buonismo, sia un vero e proprio “business” è un dato certo: un giro di affari che coinvolge soggetti che molto spesso mai hanno avuto a che fare con problemi come l’assistenzialismo o l'aiuto ai bisognosi e che si ritrovano a godere se non ad approfittare di vantaggi derivati da questa situazione divenuta insostenibile. Nel nostro Comune, in attesa di conoscere ormai da mesi i dati aggiornati relativi al fenomeno, alcune Cooperative hanno di fatto “l’esclusiva” della gestione di quello che viene definito “servizio di accoglienza” o per aver vinto una gara d’appalto indetta dalla Prefettura di Modena o per aver avuto da questa un affidamento diretto'. Così in una nota  Cristina Girotti Zirotti, capogruppo Lega Nord a Castelfranco Emilia.

'Oltre ai sedicenti “profughi/richiedenti asilo” ospitati presso l’Hotel San Marco, tanti altri sono alloggiati in appartamenti che, riteniamo, privati hanno concesso in locazione ai soggetti gestori del servizio di accoglienza.

Ma con quale tipologia di contratto? Con quale canone? E quanti sedicenti “profughi/richiedenti asilo” hanno chiesto e ottenuto la residenza negli stessi immobili? Considerato che gli appartamenti che ospitano i sedicenti “profughi/richiedenti asilo” dislocati in Città e nelle Frazioni sono diversi, l’attività delle Cooperative che svolgono il servizio di accoglienza e che li detengono in locazione potrebbe concretizzare l’esercizio di una vera e propria attività commerciale inquadrabile come “gestione di strutture ricettive”. A tal proposito, visti anche i lauti guadagni che derivano da detta loro attività, ci chiediamo se posseggono ancora i requisiti per essere considerate Onlus - chiude la Girotti -. Molto probabilmente, quindi, per svolgere la detta attività ricettiva, gli immobili in trattazione avrebbero dovuto formare oggetto di apposito “procedimento di cambio destinazione d’uso” e i soggetti che gestiscono l’accoglienza avrebbero forse dovuto presentare Denuncia di Inizio Attività e/o Segnalazione Certificata di Inizio Attività con indicazione degli immobili utilizzati per lo svolgimento della detta attività.

Non siamo a conoscenza se e quali controlli siano stati effettuati per verificare l’idoneità degli immobili alla destinazione d’uso ricettiva sia in relazione alla legislazione nazionale che a quella regionale vigente. Peraltro, a breve, relativamente alla TARI, dopo l’adozione della “carta Smeraldo” che sta suscitando numerose critiche tra i cittadini, entrerà a regime la cosiddetta tariffa puntuale: a chi sono intestate le “carte Smeraldo” relative agli immobili in trattazione e, quindi, chi paga realmente la TARI? Gli stessi immobili sono considerati utenze domestiche o commerciali? E ai fini IMU, con quale categoria catastale sono censiti gli immobili che ospitano i i sedicenti “profughi/richiedenti asilo” e a quale aliquota d’imposta sono soggetti? Come nostra abitudine, sia per toglierci ogni dubbio che per spronare la giunta a riflettere in vista della presentazione del Bilancio di previsione 2018, abbiamo presentato una specifica interrogazione. Attendiamo le risposte'.


Redazione Pressa
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