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'Caro sindaco, passato il momento di criticità, con l’allerta dei giorni scorsi, vogliamo ringraziare coloro che si adoperano per gestire certe situazioni di emergenza. Preziosa e necessaria la partecipazione dei volontari a cui tutta la cittadinanza, riconosce un ruolo fondamentale in certi momenti e per i quali ha un grande senso di gratitudine. Però, letto il suo post e ascoltata l’intervista a TVQui sul perché dell’alluvione, siamo rimasti allibiti.
Nel bene e nel male, riteniamo sia necessario dire sempre la verità; raccontare mezze notizie, per imbonire i creduloni è assurdo'. A rivolgersi al sindaco di Campogalliano Paola Guerzoni è la Lista civica centro destra progetto Campogalliano.
'A partire dal 16 novembre 2011 i governi (Monti, Letta, Renzi, Gentiloni) sono sostenuti dal PD, che nello stesso periodo governa la regione Emilia Romagna, la Provincia di Modena e il Comune di Campogalliano.
Chi doveva preoccuparsi che AIPO svolgesse correttamente il suo lavoro? Perché dire che è colpa dello Stato?
A fine agosto 2014 abbiamo chiesto lo stato di manutenzione delle casse di espansione. L’amministrazione ha risposto che erano in previsione manutenzioni e che “Non pare pertanto necessario, allo scrivente, rivedere strumenti di pianificazione di protezione Civile”, cioè le casse non necessitavano di modifiche. Nell’ottobre 2015 abbiamo chiesto di nuovo se le manutenzioni previste fossero state eseguite. Nel consiglio comunale del 10 dicembre 2015 la risposta confermava che non era stato completato l’intervento sulle casse ed era ancora in corso il progetto per l’intervento sugli argini, che avrebbero dovuto essere completati entro dicembre 2015. Chi avrebbe dovuto sollecitare, se non l’Amministrazione? Chi governava in quegli anni? Noi riteniamo che l’analisi vera del problema non sia distribuire le colpe, ma capire se si può fare qualcosa per eliminare gli eventi o almeno ridurne la gravità.
Se continuassimo a ritenere le aree alluvionate “aree esondabili”, non ci sarebbe nulla di preoccupante: nessun intervento della Protezione Civile, nulla. Ma così oggi non è. Ad ogni esondazione in quelle aree spendiamo giustamente risorse di Protezione Civile e di amministrazione per ridurre i disagi delle persone colpite - continua la lista civica di Marco Rubbiani -. Allora occorre capire come affrontare il problema: quanti metri cubi di acqua sono esondati, se sono una quantità eccezionale o se saranno la normalità in questi tempi e, di conseguenza, determinare per quanti di questi è possibile porre rimedio e in che modo. Nelle sue affermazioni di oggi c’è la supina accettazione che essendo aree esondabili non si può far nulla. Noi, invece, vorremmo sapere, numeri alla mano, cosa si può fare e che rischio residuo può rimanere. Questa è la differenza'.
Redazione Pressa
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