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“Occorre passare dalla solidarietà alla fraternità, non è facile ma con la scelta dell’Emporio Partecipativo siete sulla strada giusta”. Il sostegno di Stefano Zamagni è stato incondizionato e si è concluso con una esplicita raccomandazione: “fatelo conoscere anche fuori dalla vostra città”. Nella ieri mattina, festa del patrono di Carpi San Bernardino da Siena, è stato presentato alla città l’Emporio Partecipativo “Cinquepani”, con un momento culturale che ha avuto come primo obiettivo quello di spiegare e motivare la differenza tra emporio “solidale” e “partecipativo”, e per questo motivo è stato invitato il professor Zamagni, noto economista e presidente della pontificia accademia per le scienze sociali e grande sostenitore della formula dell’emporio partecipativo. Oltre alla relazione di Zamagni sono intervenuti suor Maria Bottura, direttrice della Caritas, Tamara Calzolari, assessore alle politiche sociali del Comune di Carpi ed Enrico Bonasi, segretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, entrambi in rappresentanza dei due maggiori partner istituzionali del progetto.
Dopo le conclusioni affidate al vicario generale della Diocesi monsignor Gildo Manicardi, il presidente della Fondazione Odoardo e Maria Focherini Stefano Battaglia ha annunciato che l’emporio partecipativo “Cinquepani” sarà inaugurato il prossimo 23 giugno.
Alla sera in Cattedrale la messa solenne in onore del Santo Patrono presieduta dal vescovo Erio Castellucci alla presenza delle Autorità Civili e Militari, operatori della sanità, delle organizzazioni di volontariato. Nel corso della messa il Vescovo ha conferito in ministero dell’accolitato a due seminaristi, Francesco Cavazzui e Davide Lovascio.
“Bernardino da Siena, che oggi festeggiamo come nostro Patrono, - ha affermato monsignor Castellucci nell’omelia - ha seguito le orme degli apostoli, diventando uno dei più appassionati predicatori di tutti i tempi. Questi grandi apostoli e discepoli hanno mescolato le parole con le opere, dilatando l’opera di Gesù, l’amore, con la loro stessa vita.
Carissimi Davide e Francesco, voi vi ponete sulla scia di questi discepoli; con l’accolitato, nuovo passo verso il presbiterato, esprimete la vostra intenzione di “seguire” Gesù. “Accolito” significa infatti “seguace”; e chi segue sta dietro, percorre le orme di colui che vuole seguire, pur sapendo che ne farà più grande l’opera. Come accoliti, servite l’eucaristia, il sacramento dell’amore, quella grande opera alla quale da oggi collaborate ancora più intensamente. La vostra gioia sia piena: fatevi annunciatori e testimoni di questo amore che non teme nemmeno la morte e il sepolcro. Tutto il resto lo sanno annunciare anche gli altri, e forse lo sanno annunciare meglio. La nostra grande opera, di cristiani e ministri del Signore, è spandere in tutte le lingue la grandezza del suo amore”.
Redazione Pressa
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